Regia di Michael Dudok de Wit vedi scheda film
Un film d'animazione che colpisce dritto al cuore e all'anima, trasmettendo pure e semplici emozioni. Con i suoi disegni ed il suo stile spezza il noioso e "serializzato" dualismo Disney/Pixar che ha tanto dominato in questi anni.
In un mondo, quello animato, dominato ormai da anni dal duo Diseny/Pixar questa opera di 80 minuti è una ventata fresca e necessaria che, a mio avviso, spazza via con la sua bellezza e delicatezza vari film d'animazione di quest'anno (e non solo) che, mi duole dirlo, nella loro serializzazione sembrano fatti con lo stampino.
Lo fa avvalendosi dell'aiuto necessario e prestigioso dello Studio Ghibli, una garanzia in fatto di animazione, che ha aiutato nello sviluppo e co-prodotto l'opera guidata dalla regia di Michael Dudok de Wit.
La trama è semplice, vero, ma è come viene raccontata che fa sempre la differenza.
Ed in questo caso viene narrata divinamente, grazie al supporto di splendidi disegni e scenari, e ad uno stile e ad un tratto grafico talmente particolari a cui è difficile non innamorarsi.
Racconta, come potete immaginare, di uno sventurato (ma sarà cosi davvero?) che a causa di un nubifragio rimane ancorato in un isola "deserta" (deserta di umani, ma non di vita) da cui inizialmente vorrebbe scappare con tutte le sue forze, ma che poi scoprirà di amare ed accettare grazie all'incontro con una tartaruga rossa, un animale che piu volte sarà presente nel film e fungerà anche da metafora nella compresione del finale.
Non viene utilizzato il dialogo (si vedranno espressioni e si sentiranno grida di gioia o di dolore) ed è una scelta assolutamente azzeccata visto il contesto, e che lo rende ancora piu affascinate.
Un film struggente, che racconta l'evoluzione della famiglia, ed in maniera fantastica anche di solitudine, rabbia, forza (della natura), amore ed accettazione della vita e della propria condizione.
Un film che riconcilia con se stessi.
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