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La tartaruga rossa

Regia di Michael Dudok de Wit vedi scheda film

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La recensione su La tartaruga rossa

di alan smithee
9 stelle

Un naufragio spinge un unico superstite su di un isola deserta, da cui sarà impossibile allontanarsi, anche a causa di una creatura apparentemente minacciosa e nemica. L'evoluzione della famiglia e la difesa del proprio nucleo contro le avversità di una natura materna ma anche rigorosa, inserite in un film d'animazione struggente e delicato.

locandina

La tartaruga rossa (2016): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2016 - UN CERTAIN REGARD - PREMIO SPECIALE

 

scena

The Red Turtle (2016): scena

scena

La tartaruga rossa (2016): scena

Da una collaborazione con il prezioso e fondamentale Studio Ghibli, ecco a Cannes un delizioso, ma anche serio film di animazione in grado di incantare e persino emozionare con la sua favola esistenziale dai toni e dalle cadenze decisamente appassionanti. La storia di un altro Robinson Crusoe, che, scampato ad una tempesta e trovato rifugio in un'isola deserta, si vedrà impossibilitato a lasciare l'isola, ma anche coinvolto in una storia d'amore con una donna che muterà il suo aspetto, decisamente improntato ad altre forme e specie animali.

scena

La tartaruga rossa (2016): scena

scena

La tartaruga rossa (2016): scena

Senza l'uso di nessun dialogo, ma solo con le espressioni e le grida, di gioia o di dolore, a seconda dei casi, con un accompagnamento musicale appassionante e da brividi tanto risulta azzeccato, in poco più di un'ora e venti ci troviamo tracciato il percorso in salita di una vita che comporta dolori, solitudine e sofferenza, ma anche la felicità di trovarsi circondati da una vera e propria famiglia,  e tra le braccia materne ed accoglienti, ma anche pericolose e mortali di una natura che sa essere provvidenziale e benigna, ma anche talvolta spietata ed inesorabile. 

Con piccoli siparietti divertenti concessi ad un trio di granchietti simpatici e dispettosi, funzionali ed utili a stemperare il clima drammatico che descrive le incognite di una vita solitaria esposta a mille insidie.

Una solitudine che si trasforma quando dal mistero di un atto violento nasce magicamente l'opportunità di costruire un primo nucleo familiare destinato a durare per una vita intera. 

A sorpresa, affrontato con una certa titubanza per una certa innata tendenza a rifuggire l'animazione, al giorno d'oggi straripante di produzioni spesso inutili o usa e getta, The Red Turtle si rivela invece uno dei film più emozionanti e commoventi di tutto il festival.

Le lacrime sono, a mio giudizio, pertinenti e giustificate in questo caso, soprattutto grazie al senso di solennità che rimane nello spettatore dopo aver in qualche modo partecipato alle fasi esistenziali che contrassegnano un passaggio generazionale che deriva ai protagonisti dalla vita che scorre, ed in cui tutti quanti, in vario modo e con differenti modalità, ci rispecchiamo dopo averne ultimato la visione. 

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