Regia di David Ayer vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=iObjQetNW_U&list=PLy5vJQGtEOfzVhgc7SC45yJM1dar6MPYE&index=2
In un mondo dove gli eroi (DC Comics) hanno abdicato (per ragioni a me ignote, ma chissene) al loro ruolo istituzionale di salvatori del mondo, diventa inevitabile raschiare il fondo ed accontentarsi della feccia; gli anti-eroi… nella speranza che non siano peggio del male contro cui vengono scagliati.
In realtà il gruppo di “metà-umani” prescelti è eterogeneo e le gradazioni di cattiveria sono numerose.
Ci sono i cattivi di mero contorno.
Ci sono i cattivi perché sono brutti e reietti.
Ci sono i cattivi con la faccia ed il cuore dei buoni.
Ci sono quelli che non sono più cattivi di molti “buoni” usualmente a piede libero.
Ci sono quelli che avrebbero voluto non essere cattivi.
E poi ci sono i cattivi e basta.
Uniti da una causa comune (che non è la loro) e poco altro (tipo la patina).
Inutile dire che, così come nella storia troveremo modo di scoprire tutto questo, altrettanto comprenderemo sulla natura dei presunti “buoni” (che, a volte, sanno essere più cattivi dei presunti cattivi), così come inutile pensare che questa squadra mal assortita di spietati fenomeni da baraccone possa fallire nella propria missione.
Anzi, mi correggo (se queste sono le premesse concettuali alla base del film); inutile proprio pensare.
Più che altro la caratteristica del film è quella di stimolare il lato più oscuro del pubblico per suscitare un compiacimento indecente; uno sdegno insincero; una complicità scabrosa con i protagonisti (che un tempo sarebbero stati gli antagonisti) e, dunque, creare spettacolo che lasci a bocca aperta, che stupisca, catturi sguardo ed attenzione del pubblico, che ne provochi goduria e godimento.
Ecco, quelli del “proprio” pubblico di riferimento (orde di teenager e finti giovani) è anche possibile. Per tutti gli altri ne dubito altamente.
Lo spettacolo intriga ad un livello molto terra terra. La patina laccata della confezione (così come dello stile tamarro dei vari personaggi) è frustata dalla lontana consuetudine. L’azione c’è, ma non si vede (tanto si è già vista, identica, mille altre volte). Il film, insomma, si lascia guardare appena, ma (non so se per una forma di reazione inconscia o voluta) le predette mire di conquista (sul pubblico) rimbalzano e tornano indietro al mittente. Graffia alla maniera di molti altri cinecomics (alla “miao” per intenderci) ergo sbuffa, non scatena reazioni autentiche e non suscita interesse per un eventuale sequel.
Guardabile solamente per pura curiosità, ovvero quando latitano distrazioni migliori (non necessariamente più serie).
Briosa (meglio assortita questa sì) la colonna sonora (ti accarezza l'udito con i classici del rock; Guidobaldo Maria Riccardelli) e non male l’interpretazione della coppia J. Leto/M.Robbie, comunque.
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