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Suicide Squad

Regia di David Ayer vedi scheda film

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La recensione su Suicide Squad

di Fanny Sally
6 stelle

Il film di David Ayer non riesce inoltre ad essere corale, in quanto tutto il racconto è evidentemente sbilanciato a favore dei personaggi più "cool". Ma ciò che manca davvero è la percezione della malvagità dei protagonisti, eroi sfortunati più che cattivi.

Un’agenzia che agisce all’ombra del governo, sotto la guida dalla risoluta Amanda Waller, donna pragmatica e senza scrupoli, assolda violenti criminali dalle grandi abilità, promettendo loro una riduzione di pena se riusciranno a sconfiggere una oscura forza malefica che potrebbe distruggere la Terra. Del gruppo mal assortito, affidato alla responsabilità del militare Rick Flag, fanno parte: l’infallibile e tormentato cecchino Deadshot, la sensuale e svitata compagna di Joker, Harley Queen, il ladro scassinatore Capitan Boomerang, il mostruoso Killer Croc, cannibale dalle sembianze di un coccodrillo, il riluttante El Diablo, giovane ispanico capace di emettere fuoco, la spadaccina giapponese Katana. Il loro nemico è l’antica strega Incantatrice, che si è impossessata del corpo dell’archeologa June Moon.

 

In quella che si presenta più o meno esplicitamente come la risposta in chiave politicamente scorretta degli eroici Vendicatori Marvel, ciò che manca davvero è la percezione della malvagità dei protagonisti: dovrebbero essere i cattivi, e la presentazione riservata a ciascuno di loro (forse la parte più riuscita di tutta la pellicola, per messa in scena e coinvolgimento) tende a rimarcare questo tratto che li accomuna, ma più passano i minuti, più essi appaiono più che altro come degli antieroi o eroi sfortunati. Di azioni o parole veramente cattive se ne vedono ben poche, se non quando entra in scena il tanto discusso Joker di cui si rimpiange la ridotta presenza.

 

Il film di David Ayer non riesce inoltre ad essere corale, in quanto tutto il racconto è evidentemente sbilanciato a favore dei personaggi che già nel martellante battage pubblicitario erano stati presentati come i più iconici, ovvero l’irriverente Harley Queen impersonata con effervescenza da una Margot Robbie che ne risalta con efficacia sia la follia sia la fragilità, e il Deadshot di Will Smith (il nome di maggior richiamo del cast), che sembra il più antieroe di tutti, diviso com’è tra la passione ossessiva per le armi da fuoco e il tenero affetto per la figlioletta.

 

Con una trama esile e poco originale che offre ben pochi colpi di scena, il punto di forza doveva essere proprio lo scontro tra personaggi eterogenei e dalla psiche instabile, cosa che però non si verifica in maniera soddisfacente, neanche a guardare la versione estesa, di poco più esaustiva rispetto a quella presentata in sala. In compenso la gestione delle scene d’azione è più che dignitosa (seppure non siano mai così memorabili), grazie ad una fotografia che non perde la chiarezza nemmeno nelle scene meno illuminate.

 

Occasione sprecata, si può ben sperare per qualche spin off.

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