Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Legatissimo al suo posto fisso, il pugliese Checco subisce la mobilità imposta all'ufficio provinciale nel quale è impiegato, ma rifiuta ostinatamente di dimettersi, nonostante il mobbing di una "tagliatrice di teste" ministeriale che continua a trasferirlo nelle sedi più disagiate. In una base italiana alle isole Svalbard, l'uomo conosce una ricercatrice e se ne innamora, andando a vivere con lei nella città norvegese di Bergen. Dapprima le cose sembrano andare più che bene, ma il lungo inverno artico è alle porte e, con esso, la nostalgia del nostro paese.
La premiata ditta Zalone & Nunziante ricicla i temi dei film precedenti (soprattutto Che Bella Giornata), imbastendo una satira pungente, ma al solito affettuosa (e pericolosamente assolutoria), dell'italietta del posto fisso. Il tamarro zaloniano è sempre lo stesso: bamboccione, furbastro, ignorante, grezzo e così simile all'italiano medio, la sua forza è nella minimale ma fondamentale capacità di far ridere e, nonostante la sceneggiatura di Quo Vado proceda ondivaga e incoerente, strutturandosi quasi a episodi sconnessi, riesce quasi sempre a strappare la risata. Pellicola inevitabilmente vampirizzata dal protagonista, ma buono il cast di contorno, peccato solo che Lino Banfi sia utilizzato pochissimo: un confronto tra due generazioni così diverse di comici pugliesi sarebbe stato molto interessante.
Quando una commedia fa ridere, che gli vuoi dire? 6/10.
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