Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Una commedia molto ben studiata e costruita. Talmente bene che acquista qua e là il sapore di artificioso, perchè la storia prende spunto da molte tematiche piuttosto attuali, alcune di particolare interesse, altre poco più che luoghi comuni. Il "posto fisso" nell'ufficio di un ente locale, ottenuto tramite raccomandazione, elemento distintivo di una "vecchia Repubblica" sempre più raro; il confronto tra la civiltà nordica, caratterizzata da uno stretto rispetto per le regole di buona convivenza e un'ampia apertura mentale, e civiltà italica, disegnata secondo i consueti stereotipi della maleducazione e di un maggior calore umano; l'ampliamento del concetto di famiglia, che unisce sotto lo stesso tetto persone di etnie diverse e/o sesso simile; la solidarietà; la natura "bambocciona" di alcuni italiani incapaci di prendersi responsabilità fino alle soglie degli "anta". Il tutto condito con la lotta alle mafie, un monito contro il surriscaldamento globale e la costruzione della TAV in Piemonte. E' un miscuglio, ma ben funzionante. Checco Zalone esprime la propria comicità spostandosi di luogo in luogo, affrontando e bruciando rapidamente una tematica dietro l'altra, consentendoci di ridere ed abbozzare un minimo di riflessione. Apprezzabili anche gli altri attori, a partire dall'interprete di Valeria; un po' sopra le righe l'attrice nel ruolo della dirigente.
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