Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Avvenire, giornale dei vescovi, ha promosso "l'umiltà cristiana" di Zalone
Si, andatevelo a vedere. Abbandonate per una volta la puzza sotto il naso quando si parla di Zalone. Il film è una commedia fatta bene, con abbondanza di location anche esotiche, e non ha mai rallentamenti. La storia è un lunghissimo flashback. Una tribù indigena africana ascolta le avventure del povero Checco che , se non sarà capace di convincere il loro capo della sua bontà d'animo, finirà sul falò che arde vicino a lui. Un Ulisse in guerra per mantenere il suo "posto fisso" a tutti i costi che, come nell'Odissea, supera ostacoli e avversità pur di non capitolare di fronte alle offerte, sempre più allettanti, di una dirigente che lo vuole convincere a dare le dimissioni.
In questo lungo peregrinare a tutte le latitudini del globo, che offrono lo spunto per confrontarsi con culture e abitudini diverse, Luca Medici alias Checco Zalone sfodera una serie di gag veramente esilaranti. Inevitabile l'accostamento alle caricature della nostra italianità fatte a suo tempo da Totò e poi da Sordi. Ma qui c'è tanta attualità e una bella morale che non guasta mai. Finalmente ci si libera dello stereotipo commedia italiana=sessismo. Un pò di vulgata la trovate, ma mai fine a se stessa. Niente facili allusioni o doppi sensi. Tantomeno coscione o tettone in primo piano. Siamo anni luce dai cinepanettoni. E meno male. Se poi vi dico che persino Avvenire, il quotidiano più letto dai cattolici, nel numero di Domenica 3 gennaio 2016, intitola la recensione "l'umiltà cristiana di ridere con Zalone" apprezzandone la comicità, non resta che mettere da parte la riluttanza un po' snob ed acquistare il biglietto. Il film vale il costo.
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