Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Massimo ha 9 anni quando la madre scompare. Letteralmente: dopo avergli dato la buonanotte, la donna sparisce. Il padre gli racconterà che è stato un infarto, ma la verità è ancora lontana. Massimo la scoprirà circa trent'anni dopo, quando sarà un giornalista dalla promettente carriera.
Fai bei sogni è stato il caso letterario del 2012: il romanzo più venduto in Italia, firmato da un giornalista di successo quale Massimo Gramellini, il cui 'lato oscuro' non era popolarmente noto fino alla pubblicazione di questo libro totalmente autobiografico. Non dev'essere stato quindi facile per Marco Bellocchio trasportare sul grande schermo una storia del genere, gravida di implicazioni psicanalitiche e cupissima negli argomenti, con un protagonista per di più tanto celebre; la sceneggiatura firmata dal regista insieme a Edoardo Albinati e a Valia Santella se la cava però in maniera più che dignitosa, tratteggiando con sufficiente delicatezza la parabola di un uomo adulto alla (ri)scoperta del sè stesso bambino, in un'indagine dolorosa eppure liberatoria che mira al cuore di tutti i suoi traumi. Naturalmente alla riuscita del lavoro collaborano le prestazioni di un gruppo di interpreti di alto livello, fra i quali vale la pena sottolineare la presenza di Valerio Mastandrea, Roberto Herlitzka, Piera Degli Esposti, Fabrizio Gifuni, Miriam Leone e dell'argentina Berenice Bejo; allo stesso modo va sottolineata l'opera di Daniele Ciprì, direttore della fotografia. Sebbene la durata superi abbondantemente le due ore e la narrazione corra il conseguente rischio di sfilacciarsi, conforta rilevare che Marco Bellocchio, a oltre mezzo secolo dal suo debutto dietro la macchina da presa (I pugni in tasca, 1965), abbia ancora molto da dire, e la voglia di dirlo nella maniera migliore. 6/10.
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