Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
"Gli Ultimi saranno ultimi" diretto da Massimiliano Bruno,
devo dire che non mi è dispiaciuto,ma anche lasciato
perplesso.
La storia si svolge a Roma, e racconta che Luciana
è una donna semplice che sogna una vita dignitosa,
insieme a suo marito Stefano.
È proprio al coronamento del loro sogno d’amore,
quando la pancia di Luciana comincia a crescere,
che il suo mondo inizia a perdere pezzi: si troverà
senza lavoro e deciderà di reclamare giustizia e diritti
di fronte alla persona sbagliata, proprio un ultimo come lei, Antonio.
Il Film prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per
RAI Cinema,rappresenta il 4° Lungometraggio
dell'Attore-Regista Massimiliano Bruno, ed
è basato sull'omonima piece teatrale scritta da
lui stesso e interpretata con successo da Paola Cortellesi.
E infatti il regista punta molto su di lei,
facendo bene perché è una Attrice versatile,
e conoscendo il ruolo di Luciana ci mette
l'anima a interpretarlo e si vede, perché
ci regala tra le migliori sue interpretazioni.
Comunque il tutto parte dalla fine dove si vede
Luciana che spara a un poliziotto mentre che
è in cinta per poi farci entrare nella sua
quotidianità,e allora si vede che lavora
in una ditta di tessuti,che ha il sogno
della maternità e che ha un marito
che fa scommesse e non vuol lavorare
sotto padrone.
Con lei divide i destini di un altro
ultimo facendoci vedere due realtà
come il poliziotto Luciano,
che trasferito perché ha per sbaglio
ucciso un collega giovane ed è invaso
dai sensi di colpa per questo,
e allora gli succedono incontri strani
come un trans che non riconosce subito
oppure mentre c'è una rissa rimane immobile,
interpretato dal sempre bravo Fabrizio Bentivoglio.
Comunque scrivendo del lato tecnico e della
sceneggiatura (che ha collaborato anche l'Attrice),
devo dire che la regia non è sempre incisiva e utilizza
troppo la macchina a spalla,forse per essere il più
realista possibile,ma alla fine da solo fastidio,
e sembra che è incerto di quello che vuole fare,
poi a tratti tutto il complesso gira a vuoto,
anche perché diventa ripetitivo in alcune situazioni.
Però ha il pregio che il tutto cresce per la rabbia
che scoppia a Luciana con il passare il tempo,
perché lei vorrebbe solo la sua vita che gli è
stata tolta per la ruffianeria dei colleghi,
che una nuova gli è andato a riferire al capo
che era in cinta.
Infatti l'obbiettivo del regista è evidenziare
la discriminazione della donna in cinta
sul lavoro, e per come viene trattata e
che la impediscono di lavorare, e il messaggio
arriva bene.
Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove spicca anche Alessandro Gassman nel ruolo
del marito,che è molto in parte e la fa bene
la parte di quello che vuole fare gli affari
senza lavorare e poi figurano anche:
Ilaria Spada-Stefano Fresi-Irma Carolina di Monte-
Federico Torre e Silvia Salvatori.
In conclusione un Film medio,
dove il regista racconta della
spirale della crisi che siamo avvolti
e contempo la discriminazione verso le
donne in cinta che vogliono lavorare,
e con questo fa una metafora con una
Commedia amara per la rabbia di Luciana
che sale fino a estreme conseguenze,
per un finale inverosimile e ottimista
che ti fa storcere il naso.
Il mio voto: 6.
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