Regia di Stephan Streker vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE - MY FRENCH FILM FESTIVAL
Quando le tradizioni di vita, legate alla propria cultura e/o religione, rimangono un obbligo morale e quindi materiale, ribellarsi ed opporsi è certo una dimostrazione di carattere, ma spesso comporta tragedie che si rivelano, quelle per davvero, di natura e portata del tutto irrimediabili.
Da un fatto vero, circostanze sconvolgentu che abbiamo letto increduli diverse volte sulle pagine di cronaca nera,seguiamo il tentativo determinato di Zaira, diciottenne pakistana emigrata in Belgio con la famiglia, in attesa di abortire, di opporsi ad un matrimonio combinato dai genitori per porre rimedio definitivo all'atteggiamento libertino della ragazza, evidentemente troppo occidentalizzata, circostanza che le concede - e l'eventualità viene presentata come un privilegio che spetta a poche- tre ragazzi suoi connazionali fra cui poter scegliere, finisce nella tragedia più devastante e sanguinosa.
Il film molto intenso e ben costruito del regista Stéphane Streaker, racconta la storia scendendo nei dettagli introspettivi di molti tra i personaggi coinvolti, lasciando fino all'ultimo aperta la via della tolleranza e della ragionevolezza, avendo altresi la lucidità e la concretezza di non scagliarsi unicamente contro una convinzione, quella religioso- fondamentalista pakistana che non ammette matrimoni interraziali o che possano esistere donne nubili.
Il film lascia spazio alla naturale comprensibile scetticita' della cultura occidentale verso questi comportamenti integralisti inaccettabili, ma raffigura anche una società , quella nostr, che non sa proporre soluzioni a quella che si rivela una vera e propria cronaca di una morte annunciata.
Non ci sono, in Noces (ovvero "nozze") cattivi o buoni: solo due culture destinate a convivere, ma non per questo disposte, almeno da una parte, ad integrarsi.
Belli e piacevoli i volti di tutti i giovani protagonisti, tutti animati da speranza, voglia di vivere, tendenza a sdrammatizzare, almeno fino a quando si raggiunge il bivio del non ritorno. In un ruolo di contorno, inutile e vano paciere tra i due contendenti, troviamo uno degli attori più noti e validi del cinema belga: Olivier Gourmet.
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