Regia di Erik Poppe vedi scheda film
Discreto film. Manca qualche rivelazione storica a sorpresa, ma forse non c'era nulla da aggiungere.
Ottima ambientazione. Molte scene sono state sapientemente girate con una videocamera portatile. Bravi gli attori. Dialoghi azzeccati. Molto verosimili l'ingenua pretesa di neutralità dei norvegesi, la mediocrità delle classi dirigenti, l'impreparazione delle forze armate e dello stesso re. Il film non racconta nulla di più in quanto, assai verosimilmente, non c'è null'altro di rilevante che lo spettatore debba sapere.
Interessante la figura dell'ambasciatore tedesco: il classico nonsenso della persona giusta schierata dalla parte sbagliata. Andava approfondito di più questo argomento invece dei giochi del re buono con i nipotini.
Ho dei dubbi sulla accuratezza della rappresentazione del momento storico.
La Norvegia faceva gola a tutti i belligeranti e questo, il re buono, (pare) non riusciva nemmeno ad immaginarlo.
Durante gli anni di ascesa al potere delle dittature in Europa, il re buono cosa ha fatto di... buono?
Perchè ha sottovalutato la presenza delle camicie nere nella stessa Norvegia?
La Norvegia era - di fatto - un protettorato britannico popolato di contadini e pescatori. Nessuna vera industria, tantomeno bellica.
Il re buono (al pari di tutti gli altri leader "buoni") nulla fece per ridimensionare lo strapotere inglese (ops britannico) nel mondo che, ricordiamolo, grazie al controllo delle rotte marittime faceva da tappo all'espansione industriale tedesca, italiana, giapponese ed anche americana. Solo la neonata Unione Sovietica riuscì a portare avanti una propria industrializzazione a tappe forzate grazie alle notevoli risorse interne e a una lunga serie di altri motivi, ma questa è un'altra storia.
I norvegesi dovrebbero tenere bene a mente che anche il loro sviluppo industriale era bloccato dalla astuta ed arrogante dominazione britannica. Ovviamente pescatori e contadini norvegesi non avevano la possibilità di cambiare il mondo. Probabilmente neanche il re buono era in condizione di farlo. Sicuramente lui, gli altri regnanti e le classi dirigenti "neutrali" avevano il loro interesse a godersi i propri privilegi lasciando il mondo così com'era; questo finchè i fucili cattivi tedeschi puntati addosso obbligano a fare una scelta.
Alla fine della II Guerra Mondiale gli americani hanno ridimensionato (e fatto proprio) l'impero inglese e, con ammirevole lungimiranza, hanno aperto le rotte commerciali ai propri alleati e anche alle nazioni sconfitte agevolando, così, ricostruzione e boom economico... sì, anche in Norvegia. Tale lungimiranza non è durata a lungo, ma anche questa è un'altra storia.
Re buono contro tedeschi cattivi mi sembra una semplificazione ormai datata.
Godetevi il film. Sufficienza abbondante.
Lunga vita e prosperità.
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