Regia di Gurinder Chadha vedi scheda film
Non è il solito film indiano, pieno di musica e balli, sull'amore e sull'emigrazione, anche se queste caratteristiche, evidentemente insite nello spirito del popolo indiano, non mancano. E' un film sull'India e sulla sua storia, in particolare sulla sua indipendenza concessa dalla Gran Bretagna, e sulla separazione col Pakistan.
Sorvoliamo sulle scene finali in cui in mezzo a un'enorme folla vociante due persone riescono a farsi sentire senza urlare, a non perdersi di vista a metri di distanza o ad intendersi solo con gli sguardi. Irrealistico, ma necessario per dare una parvenza di trama ad una storia d'amore tra un indù ed una musulmana che è solo una scusa. La vera storia è quella della separazione tra India e Pakistan , di un milione di morti conseguenti a questa separazione, di 14 milioni di profughi dall'India al Pakistan e viceversa, di famiglie sfasciate per motivi religiosi. (Un esodo che ne ricorda molto uno analogo avvenuto lo scorso anno tra Bengala e Birmania).
E che dire della Gran Bretagna? La regista mi sembra essere stata davvero molto benevola con lei, indulgente non solo e non tanto sul comportamento di Churchill e Mountbatten (politici/diplomatici di consumata esperienza) ma soprattutto sui 300 precedenti anni di dominazione inglese.
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