Trama
Viceroy's House a Delhi è stata per molto tempo la casa dei governatori britannici in India. Per sei mesi nel 1947 Lord Mountbatten assume l'incarico di ultimo viceré con l'incarico di consegnare l'India nuovamente alla sua gente. Con la figlia e la moglie vive al piano superiore del palazzo mentre oltre 500 tra hindu, servitori musulmani e sikh, vivono nei piani bassi e nei cortili. Mentre l'élite politica si riunisce nelle stanze di Mountbatten per decidere il futuro dell'India indipendente, nel palazzo scoppia il conflitto, con conseguenze che si estenderanno ben oltre le mura.
Approfondimento
IL PALAZZO DEL VICERÉ: L'INDIPENDENZA E LA PARTIZIONE DELL'INDIA
Diretto da Gurinder Chadha e sceneggiato dallo stesso con Paul Mayeda Berges e Moira Buffini, Il palazzo del Viceré racconta l'indipendenza e la partizione dell'India mettendo insieme i punti di vista di chi la governava, gli inglesi, e di chi sottostava al loro potere, gli indiani. La residenza del Viceré rappresentava al meglio l'incontro tra le due parti in causa: al suo interno, al piano superiore vivevano gli inglesi rappresentati da lord Mountbatten e dalla moglie Edwina mentre al piano inferiore soggiornavano camerieri e dipendenti della struttura, oltre 500 anime di appartenenza hindu, musulmana o sikh. Il 1947, l'anno della partizione, è anche l'anno in cui Lord Mountbatten assume la carica di ultimo viceré, momento da cui si propaga tra realtà e fantasia La fine di un impero.
Con la direzione della fotografia di Ben Smithard, le scenografie di Laurence Dorman, i costumi di Keith Madden e le musiche di A.R. Rahman, Il palazzo del Viceré è per la regista una sorta di storia personale. Sebbene sia nata a Nairobi 13 anni dopo gli eventi raccontati, ha vissuto sulla pelle della propria famiglia gli effetti della decisione della creazione del Pakistan: i suoi nonni vivevano infatti sulle montagne dell'Himalaya e si sono ritrovati da un giorno all'altro esclusi dall'India, un destino simile a quello vissuto da altre 14 milioni di persone. Sottolinea la regista: "Non volevo fare un film sull'indipendenza e sulla sua valenza politica. Volevo fare un film sulla partizione della gente, ovvero sugli effetti che la partizione ha avuto sulla gente comune. La residenza del Viceré è stato il luogo fisico in cui ne è stata decisa la sorte: qui hanno avuto infatti luogo le negoziazioni tra Lord Mountbatten e i leader politici indiani Nehru, Gandhi e Jinnah, proprio mentre al piano inferiore la gente si chiedeva che ne sarebbe stato del proprio futuro. La storia, come si sa, viene scritta dai vincitori ma la mia intenzione era quella di esplorare una narrativa storica alternativa per capire meglio gli eventi. Mia principale fonte di ispirazione è stato il volume Freedom at Midnight, pubblicato nel 1975 da Larry Collins e Dominique Lapierre mentre è stato lo stesso principe Carlo, pronipote di Lord Mountbatten, a suggerirmi anche il volume The Shadow of the Great Game di Narendra Singh, che ho incontrato di persona e che mi ha fornito documenti top secret ormai derubricati che hanno inevitabilmente cambiato la mia sceneggiatura. In mezzo a tutto ciò, ho però inserito qualcosa di fittizio: la storia d'amore tra Jeet, un valletto di Mountbatten di appartenenza hindu, e Aalia, una traduttrice musulmana per Pamela, la figlia del Viceré".
Il cast
A dirigere Il palazzo del Viceré è la regista, produttrice e sceneggiatrice Gurinder Chadha. Di origine indiana, la cineasta è nata in Kenya ma è cresciuta in Inghilterra, dove ha mosso i primi passi come giornalista per la radio della BBC. La passione per le news l'ha portata a fondare nel 1990 una propria casa… Vedi tutto
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Commenti (5) vedi tutti
Un film piacevole e ben recitato che spinge a riflettere sul più "grande" (numericamente) genocidio della storia.Voto 9.
commento di nissaki66Film dal punto di vista Storico anche altamente interessante ma tutta la visione e' assai sfiancante.Bene le Interpretazioni.voto.4.
commento di chribio1Film dalla splendida confezione ma dal contenuto scarno
leggi la recensione completa di obyoneL'inizio è un po' lento, ma poi la vicenda storica viene in primo piano. Utile per capire la fine di un'epoca e, almeno in una certa misura, i problemi ancora irrisolti fra i due paesi dell'ex India Britannica.
commento di faumesUn film epico assolutamente da vedere.Chiarisce molti aspetti storici fin'ora mai detti e restituisce intatti gli anni della nascita di queste due nazioni. La regia è memorabile: perfetta nella sua fluidità narrativa. Attori assolutamente all'altezza. In particolare da segnalare la magnifica Gillian Anderson, in una delle sue migliori performance.
commento di mar2ada