Regia di Kenneth Lonergan vedi scheda film
USCITO NEI CINEMA ITALIANI IL 16/02/2017
VISTO SU NETFLIX
C’è un sogno che capita di fare a Lee Chandler, magari mentre è addormentato davanti alla televisione: le sue due piccole bimbe gli siedono a fianco e gli dicono “papà, noi stiamo bruciando”. Nel caso di Lee (un Casey Affleck da premio Oscar per questa toccante performance) non si tratta di uno di quegli incubi terribili dai quali ti risvegli e riprendi subito vita perché t’accorgi che erano solo frutto delle tue più recondite angosce. Per lui il risveglio è prendere atto che tutto è successo per davvero.
Non è tanto l’originalità della storia o degli espedienti narrativi a rendere molto bello questo film dello sceneggiatore Kenneth Lonergan (alla terza prova dietro la cinepresa dopo Conta su di me [2000] e Margaret [2011]). Il cinema ce ne ha fatti vedere tantissimi di genitori devastati dalla perdita di uno o più figli, con conseguente frantumamento di matrimonio e, per estensione, di tutta un’esistenza. A far sì che Manchester by the Sea si distingua da molte opere basate sullo stesso assunto, è l’impeccabile interpretazione degli attori di primo piano, imbeccati da uno script (altro Oscar, ovviamente allo stesso Lonergan) asciutto e vigoroso al tempo stesso, fatto principalmente di dialoghi toccanti pur nella loro essenzialità. Un’altra occasione per permettere a Caleb Casey McGuire Affleck-Boldt (ammirevole in L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, nel 2008) di mostrarsi un’altra volta come uno dei più talentuosi artisti della Hollywood under 50.
Il suo Lee scappa da Manchester-by-the-Sea (comune statunitense della contea di Essex, Massachusetts) dopo una sventura immane che causa la morte dei sui tre figli piccoli e la conseguente fine del suo matrimonio. Si rifugia a Boston - circa un’ora e mezza di distanza in automobile - dove si guadagna la pagnotta facendo il portiere-tuttofare per alcune palazzine e annega nell’alcol il suo incurabile dolore. Dopo alcuni anni la notizia della morte del fratello maggiore (un affidabile Kyle Chandler, anche in First Man - Il primo uomo, 2018) a Manchester BTS, lo riporta sul teatro del suo personale supplizio dove rischia di ricadere in una dannazione che comincia a devastare anche le persone che lo circondano.
Al fianco dell’ispiratissimo Affleck si fa valere un giovane Lucas Hedges (visto anche nell'ottimo Tre manifesti a Ebbing, Missouri, 2017) nei panni del nipote di cui è stato nominato tutore senza che Lee se lo aspettasse né si senta pronto per un ruolo così delicato. Grazie a una bellissima fotografia della fredda cittadina affacciata sull’oceano Atlantico (Lipes) e alla pungente colonna sonora (Barber), il film garantisce allo spettatore una commossa e costante partecipazione alla vicenda. Film molto malinconico, con un misurato senso di speranza finale. Da non perdere. Voto 8,5.
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