Regia di Kenneth Lonergan vedi scheda film
Piaciuto, dispiaciuto? Un film dove accade troppo, ed è facile prevedere cosa. Non lascerà segni, questo è certo.
Händel, Bob Dylan e il super inflazionato Adagio di Albinoni (che oltreoceano, bisogna ammetterlo, riacquista una sua verginità) collaborano egregiamente a rappresentare l’elaborazione del lutto con cui Lee Chandler (Casey Affleck) è alle prese da qualche tempo e rispetto al quale non sembra avere alcuna possibilità di soluzione.
Morti in un rogo i due figlioletti nell’incendio della casa provocato dalla sua leggerezza, gli muore di arresto cardiaco anche l’amato fratello maggiore Joe, a soli 44 anni, e, a ulteriore iattura, ne eredita l’affido del figlio sedicenne Patrick (Lucas Hedges), ragazzino strafottente come un sedicenne è giusto che sia, che fino alla maggiore età (da quelle parti pare sia ancora 21 anni) ha bisogno di un tutor visto che la madre, ex alcolista, ha un nuovo fidanzato e da tempo l’aveva mollato al padre.
Bene, tutto questo, musica compresa, accade in New England, tra Boston, dove Lee è approdato da Manchester-by-the-Sea dopo la tragedia a far lavoretti di piccola manutenzione, compreso lo sturacessi, e Manchester-by-the-Sea dove è ricacciato indietro dal destino.
Capolavoro di montaggio, con flashback al punto giusto per far capire i punti di torsione della vicenda, una fotografia da brividi che tra terra e mare, interni di squallore disperante (quelli di Lee) e linde casette molto american-kitch-style (quelle delle desperates housewifes che fanno torte in cucina mentre le figlie scopano di sopra col boy friend di turno facendo credere di star facendo i compiti) ci dà il quadro perfetto di cosa vuol dire vivere in America quando non si è a New York o a Los Angeles.
L’infinito trascorrere del tempo vuoto nella provincia americana.
Cosa si fa la sera? Si beve birra con gli amici e un ciocco del camino a cui abbiamo dimenticato, tra i fumi dell’alcool, di mettere il parafuoco basta a bruciare come un castello di carta una di quelle casette che in America si fanno di cartongesso e poco altro (l’America dove il fumo fu bandito tanti anni fa non perché nuoce alla salute ma per la paura di incendi).
Una tranche de vie, questo lungo film, un pezzo di mondo di un essere umano che, nel bel mezzo del cammino di sua vita, vede crollare il mondo intorno a sé.
Inebetisce, cosa gli resta? Diventa un automa, stacca i terminali dei sentimenti, si lascia vivere e non aspetta più niente.
E’ pensabile una svolta del genere? Certo, e la faccia, o meglio, gli occhi privi di sguardo di Lee lo dimostrano. E di Lee se ne possono incontrare tutti i giorni, dal supermercato alla sala d’aspetto del reparto neuropsichiatrico.
Quello che però fa pensare,di questo film, incoronato da un coro unanime di lodi tutte molto ben articolate e cesellate, è il trattamento della figura femminile.
Tra mogli parolacciaie (la moglie di Lee che butta fuori senza tanti complimenti gli amici sbronzi del marito la sera tardi, poco prima della disgrazia, perché fanno troppo chiasso), la madre di Patrick, prima alcolizzata poi passata a miglior vita e tutta rassettata e sorridente vive con un fidanzato che recita preghiere prima di mangiare, casalinghe disperate e fanciulle in fiore che sembra abbiano “quello” come unico scopo nella vita, senza contare le clienti isteriche del povero Lee venuto a riparare il lavandino, c’è un repertorio femminile intorno al nostro infelice ragazzo che spiega molto del suo sguardo vuoto (senza nulla togliere al dramma della perdita dei figli).
C’è una strana divisione manichea del mondo, e le donne ne occupano il lato peggiore, chissà perché, ma si nota, strano che nessuno l’abbia rilevato.
Un tentativo di recupero c’è, bisogna ammetterlo, come dire “non tutto è perso anche se sei donna”, ed è affidato alla bionda ex moglie di Lee, che riappare con look rinnovato insieme al nuovo marito e, naturalmente, al nuovo figlioletto.
Ebbene, del tutto inaspettatamente, assurdamente e, diciamolo pure, goffamente, gli dice che lo ama ancora.
Incredibile! Sembrava che non lo amasse granchè neppure quando erano in piedi il matrimonio e la casa!
Comunque questa inopinata dichiarazione non serve a sconfiggere il catatonico Lee, che solo nel recuperato rapporto col nipotino Patrick sembrerà trovare qualche ragione di vita.
E naturalmente continueranno tutti a vivere infelici e scontenti.
Piaciuto, dispiaciuto? Un film dove accade troppo, ed è facile prevedere cosa. Non lascerà segni, questo è certo.
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