Regia di Michael Grandage vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE
La nascita di un genio megalomane, vero e proprio ciclone della scrittura, un fiume di parole che si trasferisce sulla carta con un effetto stordente e la capacità di catturare il lettore, viene colta al balzo da un celebre editor newyorkese come Max Perkins, che lo accoglie tra i suoi protetti, mìnomi di spicco nella letteratura americana di inizi '900, del calibro di Ernest Hemingway e Francis Scott Fotzgerald.
Tra i due uomoni si instaura un legame totalizzante che provoca distacchi dilorosi o almeno contrasti con le rispettive famiglie, ma una unione solidale in grado di dare i natali ad almeno due opere fonfìdamentali del grande scrittore morto prematuramente per una tubercolosi celebrale, Angelo guarda il passato e Il fiume ed il tempo: opere immense anche a livello volumetrico, che grazie al fiuto e alla capacità di persuasione dello scrupoloso editor, divennero libri di successo grazie proprio ad un accurato lavoro di cesello e di sintesi, che li rese comunque due romanzi corposi e densi, ma appassionanti e capaci di attrarre a sè migliaia di lettori.
Il film ripercorre, in maniera impeccabile, ma anche con l'enfasi più tradizionale e scontata del biopic più classico (e meno personale), le tappe fondamentali di una vita breve e di una amicizia e riconoscenza che il tempo e le vicissitudini scalfirono senza sconfiggere.
Il film, frutto di grandi ed efficaci ricostruzioni scenografiche, forte di un cast all star che fa davvero impressione (Firth, Law, Kidman, Linney, Pierce, West), si rivela in effetti piuttosto frigido e pieno di enfasi, luoghi comuni, calligrafie estenuanti che riescono solo a giocare ad accattivarsi lo spettatore senza riuscire ad andare molto addentro all'intimo del personaggio: lo stesso Jude Law, di per sé bravo ed adatto al ruolo, si trova costretto a recitare un personaggio sopra le righe tutto impeti ed urla, ma in fondo un pò vuoto e fine a se stesso.
sarà perché siamo usciti poco prima dalla visione di un altro biopic, Fritz Lang - quello si, davvero eccezionale - ma questo tipo di film acchiappa pubblico, astuti e ridondanti riescono solo a comunicanrci freddezza e frigidità, sensazionalismo e ruffianeria, senza emozionarci per un istante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta