Regia di Bruno Mattei, Claudio Fragasso vedi scheda film
La storia di un ragazzo bianco cresciuto fra i nativi americani, che non riesce a essere accettato nè dalla tribù in cui cresce, nè dai bianchi cui per discendenza appartiene: pare che la sceneggiatura di Franco Prosperi e Josè Maria Cunilles fosse pronta da molti anni e che Bruno Mattei l'abbia arricchita di effetti violenti al limite dello splatter, secondo i suoi gusti, girandola contemporaneamente a un'altra pellicola in effetti simile, Scalps, in modo tale da risparmiare sulla lavorazione. Il protagonista Sebastian Harrison non è il massimo in quanto a espressività, d'altronde poco aiutato da una trama non troppo elaborata, ed è innanzitutto ricordato - almeno all'epoca - come Satomi di Kiss me Licia; è inoltre il figlio di Richard Harrison, che al confronto sembra Marlon Brando. Nel cast ci sono anche Alberto Farnese, Lola Forner, Charles Borromel e Luciano Pigozzi; coproduzione fra Italia e Spagna, Mattei si firma come di consueto con lo pseudonimo Vincent Dawn. Nel solo 1987 girava 5 film, tanto basti a valutarne le potenzialità qualitative. 2,5/10.
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