Regia di Ranuccio Sodi vedi scheda film
Ranuccio Sodi, regista Rai, ha conosciuto e lavorato insieme a Jannacci per quasi quarant'anni. In questo documentario lo ricorda, scomparso da poco, ripercorrendo con una nota di malinconia la caotica e festosa sinfonia che è stata la carriera dell'artista milanese.
Jannacci visto da chi lo conosceva bene: novanta minuti necessari per capire qualcosa di più su un artista di cui tutti sanno qualcosa, ma con il quale pochi sono riusciti a entrare in vera e propria intimità. Ecco, forse ciò che maggiormente manca in questo documentario è proprio la vita privata del protagonista, ritratto praticamente sempre sul palco o chiamato a raccontare in prima persona le sue avventure artistiche, intervistato nel salotto di casa sua. Ma la ricostruzione affettuosa - nelle immagini e nel commento della voce esterna - non lascia dubbi sull'ammirazione e sull'amicizia che ha legato Sodi a Jannacci per tanto tempo; il risultato complessivo è una biografia attendibile e ben documentata, visione molto interessante per chi sa poco di Enzo Jannacci e valido 'ripassino' per chi già ha avuto modo di approfondirne la figura. A dire la loro sono chiamati inoltre, fra gli altr, Paolo Rossi in un'intervista appositamente realizzata, Gaber e Bianciardi in filmati di archivio; curiosità: Lo stradone col bagliore era una canzone su cui Jannacci stava lavorando negli ultimi tempi, purtroppo rimasta irrealizzata. 6/10.
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