Tom, giovane impiegato sognatore, racconta la sua storia, soffermandosi in particolare sui rapporti in famiglia con Amanda, la madre abbandonata dal padre anni fa e che lo ha cresciuto insieme alla sorella Laura, zoppa a causa di una malattia e profondamente introversa.
Teatro filmato. La distanza fra una rappresentazione puramente teatrale e una per la televisione, che è il mezzo a cui è esplicitamente destinata la pellicola di Cottafavi, è in questa circostanza molto piccola; il regista emiliano d'altronde era uso a questo genere di lavori e ancora lo 'sceneggiato televisivo' (così venivano denominati i film espressamente realizzati per il piccolo schermo, all'epoca) non si era granchè emancipato dal teatro. Scene e costumi, dialoghi, montaggio: tutto ridotto al minimo indispensabile, con un testo di base celebre (l'opera omonima di Tennessee Williams, adattata qui da gerardo Guerrieri) e un manipolo di attori non troppo celebri, ma funzionanti. Fra di essi vale la pena citare Umberto Orsini, Orazio Orlando, Anna Maria Guarnieri e Sarah Ferrati. Esteticamente il lavoro lascia un po' a desiderare, ma questi erano i canoni contemporanei del film televisivo, come detto; Cottafavi nel solo 1963 ne girò ben cinque, fra i quali anche una riduzione de Gli spettri di Ibsen. 3/10.
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