Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Una denuncia del potere manipolatorio della televisione sulle masse e sull'influenza di questo potere televisivo nell'agone politico. Una denuncia che, vista oggi, suona anche come una matura riflessione (e il film ha 56 anni!) su come si possano creare, dal nulla, dei personaggi politici, tanto matura che è ancora valida oggi e qui da noi. Al di là dell'efficacia spettacolare (che pure c'è eccome), il film di Kazan andrebbe visto in Italia obbligatoriamente, non fosse altro che per fermarsi un attimo ad interrogarsi su fenomeni come quello dell'ascesa e (parziale) caduta di Berlusconi anche grazie al mezzo televisivo (oltre a quello della bruta forza del denaro) o quello del più telematico Beppe Grillo. Si tratta di soggetti fin troppo autoconsapevoli, come il Lonesome Rhodes di Un volto nella folla. Che è quello di chi ne emerge per un attimo, prima di sprofondarvi di nuovo, quando qualcuno avrà lasciato i microfoni accesi, per farne trapelare i veri inconfessabili pensieri.
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