Regia di Antonio Román, Mario Bava vedi scheda film
Spaghetti western dozzinale, con una trama più che banale, interpreti modesti e una fattura che lascia trasparire ampiamente il basso budget a disposizione, Ringo del Nebraska sfoggia le sue maggiori attrattive soltanto sulla questione della partecipazione sul set di Mario Bava: posto che il regista accreditato dappertutto è sempre e comunque lo spagnolo Antonio Roman, e dato altrettanto per scontato che Bava fosse parte del cast tecnico, quale fu però il vero ruolo del regista italiano? Imdb.com lo dà, per quanto non accreditato, come regista alla pari di Roman; Marco Giusti nel suo Dizionario del western all'italiana cita le opinioni di chi su quel set ha lavorato e conclude che molto più probabilmente Bava ha diretto la seconda unità e, forse, aggiustato qua e là il lavoro di Roman. Quest'ultimo, 'protetto' di Francisco Franco, non sarebbe stato molto gradito alla parte italiana della produzione (Fulvio Lucisano), ma grazie alle sue amicizie politicamente molto in alto, Roman finì per essere citato quale unico regista della pellicola. Non che ci sia granchè di cui vantarsi, naturalmente. L'altra metà della produzione, se non si era ancora capito, è spagnola ed è davvero bizzarro osservare come in quasi qualsiasi ruolo tecnico del film compaiano due voci, nei titoli di testa: un cognome nostrano e un cognome iberico (c'è anche Lamberto Bava come aiuto regista, appaiato con J. Manuel de la Rasilla). Fra gli interpreti i nomi maggiori - ed è tutto un dire - sono quelli di Ken Clark, Piero Lulli, Yvonne Bastien, Howard Ross e Livio Lorenzon. A conti fatti, l'unica cosa apprezzabile rimane la colonna sonora di Nino Oliviero. 2,5/10.
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