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Volto di donna

Regia di George Cukor vedi scheda film

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La recensione su Volto di donna

di Baliverna
8 stelle

Film anomalo questo, tanto che nei primi minuti si fa un po' di fatica ad ambientarcisi e non si capiscono subito le coordinate dell'azione. In ogni caso è un riuscito studio di caratteri e un interessante melodramma. Joan Crawford è una donna col volto sfigurato, gonfia di veleno e di invidia per le altre donne perché esse hanno la bellezza, e quindi l'amore. Dedica la sua esistenza a distruggere la felicità degli altri, divorata da un odio inestinguibile. E' un personaggio che mette i brividi, ma da qualche parte dentro di lei c'è ancora una zona che non è marcia e corrotta, a cui la donna saprà dar spazio in un momento cruciale, in cui è chiamata a scegliere se vuole essere cattiva e senza cuore fino in fondo, oppure dare una sterzata alla sua vita e iniziare a risalire dall'abisso. Non tutti sono così, però, come il personaggio interpretato da Conrad Veidt. Egli è dichiaratamente un uomo diabolico, e quindi malvagio fino in fondo: brinda a Satana e dice di voler servire il demonio, perché è il signore del mondo. Cerca quindi di trascinare la donna, morbosamente affascinata da lui, verso il crimine più turpe e abbietto... E' interessante come egli l'avvicina per la prima volta: cerimonioso e untuoso, finge di vezzeggiarla e apprezzarla, mentre vuole solo ottenere la sua fiducia e la consegna della sua volontà.
In quegli anni registi e sceneggiatori erano veramente capaci di riflettere con molta profondità sull'animo umano, e sugli abissi di tenebre e gli squarci di luce che albergano dentro di esso.

Il resto dei personaggi, specie i testimoni del processo, sono tipi viscidi e assai poco nobili: dopo aver giurato sulla Bibbia, ciascuno tace qualche particolare essenziale alla scoperta della verità.

E' una specie di noir, molto diverso però dagli altri film di questo tipo per atmosfera e tono.

 

Cosa cambierei

Il doppiaggio!!! E' di infimo livello, fatto probabilmente da italo-americani, che perdono leggermente l'accento americano durante il corso del film. Come a dire che si erano esercitati in corso d'opera, e non prima. Non mancano alcuni strafalcioni di traduzione, tipici “calchi” inglese-italiano. Imbarazzante il doppiaggio del bambino, la cui voce è con tutta evidenza quella di una giovane donna che cerca di scimiottare un bambino di quattro anni. Il doppiaggio è così brutto che rovina in parte il film. Tanto valeva lasciar perdere e mettere i sottotitoli.
 

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