Regia di George Cukor vedi scheda film
Una donna, rimasta sfigurata da bambina, odia il mondo intero e capeggia una banda di ricattatori. Si lega al primo uomo che mostra interesse per lei, di buona famiglia ma spiantato; sfortunatamente si tratta di un lestofante che cerca di indurla a uccidere un nipotino, per ottenere l’eredità. Nel frattempo però lei è stata operata da un chirurgo plastico (marito di una delle sue vittime) e in lui ha trovato un amore disinteressato, cosicché si tira indietro all’ultimo momento e uccide il suo ex per proteggere il bambino. Il film, di durezza insolita per Cukor, è strutturato come un dramma giudiziario: la vicenda viene resa nota tramite successivi flashback corrispondenti alle deposizioni dei testimoni e dell’imputata (come faranno per es. Wilder in Testimone d’accusa e Ford in I dannati e gli eroi); peccato che la parte centrale sia un po’ leziosa e faccia calare la tensione. La Crawford fornisce una buona prova in un ruolo forte. L’ambientazione svedese è responsabile degli strani accenti dei personaggi nell’edizione italiana.
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