Regia di Michael Powell, Emeric Pressburger vedi scheda film
La trama è solo un pretesto per questo film che, seppure piacevole, ottimamente recitato da tutti, non è tra i migliori di Powell & Pressburger ma permette loro di continuare a riflettere sui temi come: la dualità degli esseri umani (nessuno è solo buono o solo cattivo); la lotta tra il bene ed il male che porta a scelte impossibili da compiere..
(S)fiammeggiante, sorprendente, sfortunato melodramma di Powell & Pressburger, registi innovatori poco capiti, virtuosi cantori della settima arte: il cinema. Arte che racchiude tutte le altre arti - da loro orchestrate ai massimi livelli con risultati strabilianti. Eccentrici e fantasiosi sperimentatori, ci hanno regalato capolavori immortali di grande impatto da vedere e rivedere come: Scarpette Rosse, Scala al Paradiso, I Racconti di Hoffmann, Duello a Berlino e Narciso Nero, vette irraggiungibili di cinema potente e sovraccarico.
Agli inizi del 1900 nello Shropshire (una contea dell'Inghilterra), la selvatica Hazel (Jennifer Jones in un ruolo che ci fa tornare in mente Duello al Sole) - attaccatissima ad un cucciolo di volpe e poco al rude padre costruttore di bare ma anche suonatore di arpa - è indecisa se sposare il sensibile pastore del villaggio (Cyril Cusak) che le promette amore spirituale e rispetto o il ricco signorotto locale - amante della caccia alla volpe - il luciferino ma affascinante Jack (David Farrar) che le infiamma i sensi. Sposerà il primo ma poi scapperà dal secondo! Inaspettato il crudele finale (ma non per chi conosce i due registi) da non rivelare, una decisiva caccia con la volpe che è 'gone to earth'.
La trama è solo un pretesto per questo film che, seppure piacevole, ottimamente recitato da tutti, non è tra i migliori di Powell & Pressburger ma permette loro di continuare a riflettere sui temi come: la dualità degli esseri umani (nessuno è solo buono o solo cattivo); la lotta tra il bene ed il male che porta a scelte impossibili da compiere; il destino tragico e il pessimismo fatalista; la natura e la natura umana che non si lasciano sopraffare.
Scenografia, come al solito, ricca di elementi di significato: la casa del pastore, ad esempio, ha stanze anguste e ci fa capire quanto vada stretto a Hazel quel mondo, al contrario la bella villa di Jack ha enormi stanze dove perdersi.
Smagliante la fotografia (usavano un’ingombrante macchina da presa per il Technicolor), ogni cosa colorata ha la sua valenza simbolica: i vestiti di Hazel passano dal verde speranza al rosso passione ma anche i fiori e la natura mutano colori a seconda del momento del film.
Il 'Gone to Earth' del titolo inglese traducibile con 'dentro la tana' è il modo di dire usato nella caccia alla volpe quando questa entra nel suo rifugio ponendo così fine alla partita. 'Tornata alla Terra' è anche il titolo del romanzo da cui Powell & Pressburger hanno tratto la sceneggiatura.
'The Wild Heart' è il titolo americano della ‘versione David O. Selznick’ di 82' massacrata dal produttore-padrone, marito di Jennifer Jones, che durante la lavorazione del film fece la guerra ai registi, poi impose tagli, fece rigirare e rimontare in parte da Mamoulian, creando così la sua versione circolata molto più di quella inglese (anche su wikipedia fanno confusione attribuendo a Jennifer Jones la recitazione nei due film come se fossero diversi). Fino al 1986 quando il British Film Institute ha restaurato il film nella versione vista da me sul DVD della 'Golem' che però non possiede nessun extra e non ha i sottotitoli per la visione in lingua inglese, tranne per le sequenze inedite, e se si opta per la visione doppiata in italiano il sonoro non è dei migliori (come spesso accade nei DVD di film non recenti). Credo che il film sia interamente visibile su YouTube!
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