Regia di Ruben H. Oliva vedi scheda film
Nel 2006 il voto in almeno quattro regioni italiane (Liguria, Puglia, Sardegna e Lazio) venne manipolato a vantaggio della coalizione del centrodestra, che ciononostante perse comunque le elezioni politiche, sebbene di pochissimo.
Documentario di vaga impronta complottista, ma con alcune argomentazioni assolutamente ragionevoli, che pretende di spiegare con la tesi del broglio elettorale i motivi per cui nel 2006 il centrosinistra vinse con un minimo scarto di voti, riuscendo quindi a creare un Governo particolarmente instabile e difatti destinato a una rapida disgregazione. Ma che il centrodestra, la Casa della Libertà, abbia effettivamente truccato quella tornata elettorale rimane solo una congettura dei due autori di questo lavoro, Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio, coadiuvati come nel precedente (e meglio riuscito) Quando c’era Silvio (2005) dalla regia di Ruben H. Oliva. Nei cento minuti di durata del film i dati interessanti non sono molti e le testimonianze efficaci si contano sulle punte delle dita; certo convince quella del programmatore americano Clinton Curtis, che spiega rapidamente quanto sia semplice manipolare i dati elettronici del voto popolare, ma la maggior parte del documentario è incentrata sulla smania di potere di Silvio Berlusconi e sulle motivazioni più che plausibili dell’intervento truffaldino da parte sua: nulla che già non si sapesse e non strettamente collegato al nodo centrale della tesi del lungometraggio. Impossibile comunque escludere a priori che quanto raccontato in Uccidete la democrazia! sia del tutto falso, poiché lo scenario delineato è ben verosimile e l’analisi politica dei due autori non manca di profondità di sguardo. 4,5/10.
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