Regia di Theo Anghelopoulos vedi scheda film
Dispiace legger certa critica che minimizza o mette in aria di sospetto noia un film così intenso sia nelle intenzione che nel racconto, ponendo come alibi la “lentezza”, be se si vuol vedere un film d’azione si sa a chi rivolgerci, no? A parte la polemica ed il discredito di cui questo autore inspiegabilmente gode, qui si affronta la crisi di un uomo e di un mondo, e quindi una generazione che ha sofferto stadi difficili della società passata e presente, e che oggi getta la spugna abbandonando tutto: lavoro, casa, famiglia per rintanarsi nella terra dimenticata di suo padre, per vivere lontano da un mondo che non gli appartiene più. Il regista scrive la storia, e la sceneggia con Nollas e Tonino Guerra, collaboratore costante del regista, con intelligenza e sensibilità estrema e sceglie, anche per fattori diversi di distribuzione e produzione sicura, un attore come Marcello Mastroianni, che negli ultimi anni della sua carriera si è dedicato moltissimo al cinema d’autore internazionale con molte soddisfazioni. L’attore è davvero basilare in questa operazione, e ne fa un interpretazione che supera il muro dell’interpretazione andando ben oltre il personaggio individuato, evidentemente avendo costruito un rapporto collaborativo ai massimi livelli con il regista. La tristezza ed il vuoto della vita sta tutta nei gesti e nel volto di Mastroianni in maniera quasi pittorica, ed anche la sua ribellione ne cercare un riscatto per riuscire a reagire che non otterrà; bellissima, e naturalmente significativa la scena sul palco del cinema con lo sfondo del telo bianco, dove tenta a tutti i costi di avere un rapporto sessuale con la giovane, ma la vita ormai ha lasciato dietro le spalle queste possibilità di una vita ormai spenta e che lui metterà a termine nell’altrettanto grandiosa scena della morte con le api.
una storia particollare e emozionate
una poettica tuta da sia, ma da grande regista
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