Spyros maestro elementare di origini contadine, una moglie e una figlia ormai sposata, un giorno abbandona tutto e tutti per tornare a fare l'apicultore come suo padre e suo nonno. Caricate le arnie su di un camioncino parte alla volta dei pascoli più alti. Strada facendo incontra un'autostoppista alla quale da un passaggio. La reincontra il giorno dopo, quindi quello dopo ancora e passa con lei una notte. Ripreso il viaggio, libera le api e si lascia morire trafitto dalle loro punture. Bello, lento quasi all'esasperazione, intenso e con momenti emozionanti (il piano-sequezna finale): questo è il cinema di Anghelopulos. Prendere o lasciare. Sceneggiatura di Tonino Guerra.
Un film che a tratti sembra sfiorare la maniera nel suo narrare per immagini tipico del regista ma pieno di sequenze davvero memorabili che riscattano i momenti in cui la tensione (sempre alta) sembra calare un poco come nell'incontro con la ragazza che precede la tragica conclusione del viaggio del suo protagonista (un grande Mastroianni).
Un solo grande gesto concentrico che dice tutta la tristezza di una vita e poi tante piccole frasi smozzicate che non sanno dire l'impossibilità di essere felici.
Dopo le nozze della giovane figlia, Spyros (Marcello Mastroianni) decide di lasciare il suo incarico di maestro elementare e senza una motivazione esplicita si mette a fare il lavoro che fu di suo padre e di suo nonno: l'apicultore. Carica delle arnie su un piccolo camioncino e parte dal piccolo paese del nord della Grecia dove vive per dirigersi fino al sud del paese. Lungo il cammino… leggi tutto
Un apicultore sulla soglia della vecchiaia (Mastroianni) ,in viaggio per la Grecia con le sue arnie,incontra una ragazza sbandata (Mourouzi) e cerca con lei un amore impossibile.Sceneggiato da Tonino Guerra e' quasi un on the road tra paesi e aree dismesse di una Grecia arretrata e povera,con un carismatico Mastroianni,poco propenso al dialogo (in tutto il film dice si e no due o tre frasi)… leggi tutto
Mastroianni sarà Mastroianni, il tasso drammatico sarà convincentemente alto e mai in degenerazione verso il patetico, la storia sarà compatta e tutto quel che si vuole, ma rimane un film di due ore in cui succedono pochissime cose e la camera cerca di riempire, vagando per paesaggi desolati e desolanti, il vuoto delle azioni. E' un lavoro pregno di nostalgia, un sunto dell'esistenza umana… leggi tutto
“Vola” alto Anghelopoulos con questo film dolorosamente crepuscolare e intimista, collaborato dalla cosceneggiatura del poeta Tonino Guerra. Un maturo Mastroianni sempre convincente e una giovanissima ma altrettanto brava Nadia Mourouzi che interpreta la vivacità erotica che non riesce a intaccare, se non marginalmente, l’indifferenza esistenziale dell “O…
Dopo le nozze della giovane figlia, Spyros (Marcello Mastroianni) decide di lasciare il suo incarico di maestro elementare e senza una motivazione esplicita si mette a fare il lavoro che fu di suo padre e di suo nonno: l'apicultore. Carica delle arnie su un piccolo camioncino e parte dal piccolo paese del nord della Grecia dove vive per dirigersi fino al sud del paese. Lungo il cammino…
Un apicultore sulla soglia della vecchiaia (Mastroianni) ,in viaggio per la Grecia con le sue arnie,incontra una ragazza sbandata (Mourouzi) e cerca con lei un amore impossibile.Sceneggiato da Tonino Guerra e' quasi un on the road tra paesi e aree dismesse di una Grecia arretrata e povera,con un carismatico Mastroianni,poco propenso al dialogo (in tutto il film dice si e no due o tre frasi)…
Dispiace legger certa critica che minimizza o mette in aria di sospetto noia un film così intenso sia nelle intenzione che nel racconto, ponendo come alibi la “lentezza”, be se si vuol vedere un film d’azione si sa a chi rivolgerci, no? A parte la polemica ed il discredito di cui questo autore inspiegabilmente gode, qui si affronta la crisi di un uomo e di un mondo, e quindi una…
Leggendo il magnifico articolo apparso oggi su IL CORRIERE DELLA SERA, ho pensato che una play il nostro Tonino se la stra-meritava. Ha compiuto novant'anni il poeta di Sant'Arcangelo di Romagna, una terra che lo…
Mastroianni sarà Mastroianni, il tasso drammatico sarà convincentemente alto e mai in degenerazione verso il patetico, la storia sarà compatta e tutto quel che si vuole, ma rimane un film di due ore in cui succedono pochissime cose e la camera cerca di riempire, vagando per paesaggi desolati e desolanti, il vuoto delle azioni. E' un lavoro pregno di nostalgia, un sunto dell'esistenza umana…
Saluto con Catullo la primavera che mi piace soltanto perché mi riporta ai viaggi: " Iam mens praetrepidans avet vagari, iam laeti studio pedes vigescunt...".
ASSIEME A "O THIASOS" E LO SGUARDO DI ULISSE,UNO DEI MIGLIORI FILM DI ANGELOPOULOS.FILM IN CUI IL CINEMA ENTRA PIAN PIANO,DA UN'OPERA SUL DISFACIMENTO DELLA FAMIGLIA,AD UN ROAD-MOVIE DELLA COSCIENZA,AD UNA STORIA D'AMORE INAFFERABILE(CONSUMATO IN UNA SALA CINEMATOGRAFICA,VOUYERISMO NEL VOYEURISMO),FINO AL MERAVIGLIOSO FINALE,CATARSI INDIVIDUALE SENZA UN LASCITO.
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Commenti (5) vedi tutti
On the road in una Grecia tendelzialmente povera e dismessa.
leggi la recensione completa di ezio“Vola” alto Anghelopoulos con questo film dolorosamente crepuscolare e intimista.
leggi la recensione completa di vjarkivUn film che a tratti sembra sfiorare la maniera nel suo narrare per immagini tipico del regista ma pieno di sequenze davvero memorabili che riscattano i momenti in cui la tensione (sempre alta) sembra calare un poco come nell'incontro con la ragazza che precede la tragica conclusione del viaggio del suo protagonista (un grande Mastroianni).
commento di (spopola) 1726792Un solo grande gesto concentrico che dice tutta la tristezza di una vita e poi tante piccole frasi smozzicate che non sanno dire l'impossibilità di essere felici.
commento di michel7
commento di nico80