La recensione su Captain America: Civil War

E' guerra nel mondo dei supereroi: dopo la battaglia di Sokovia, su cui era incentrato il film Avengers: age of Ultron del 2015, un gruppo di Avengers si ritrova coinvolto in centro Africa a cercare di far si che un commando terrorista venga dissuaso dall'intenzione di rubare una sofisticata arma biologica. Nell'attentato, proprio nel momento cin cui gli eroi sembrano avere la meglio, un terrorista kamikaze si fa esplodere e l'intervento rapido di Vedova Nera, Falcon, Capitan America riesce a contenere e scongiurare perdite tra i supereroi, senza tuttavia che costoro riescano a scongiurare una esplosione improvvisa ad opera di un kamikaze, che miete vittime tra i rappresentanti del regno di Wakanda.

Dopo quell'episodio, tutta l'opinione pubblica, sollecitata dal sensazionalismo della stampa, finisce per domandarsi se non sia più opportuno trovare misure ci controllo e censimento dei "superumani", che continuano ad aumentare, o se invece sia giusto che operino nel libero arbitrio, mossi esclusivamente dalla propria coscienza e dalle doti fuori del comune che la natura, o altre circostanze più o meno fortuite, hanno donato loro.

Inevitabilmente tra gli Avengers si vengono a formare due fazioni in contrasto uno con l'altra:

-quella capitanata da Tony Stark (Iron Man), favorevole ad una disciplina e regolamentazione,

- mentre Steve Rogers (Capitan America) diviene il paladino a favore della liberizzazione.

Intanto a Vienna, in occasione di una conferenza per la ratifica degli accordi, una bomba uccide il re di Wakanda e l'esecutore pare essere Bucky Rogers, il "Soldato d'Inverno" scongelato nel 1991 dopo il suo amico Capitan America, ma soggetto ad una instabilità comportamentale a causa di una droga somministratagli al tempo della prigionia nazista mentre si batteva per la distruzione del siero del super-soldato.

Mentre il figlio del re deceduto, T'Challa (ovvero Pantera nera) gli dà la caccia, in difesa del "vecchio" soldato ibernato accorrono il Capitano, Vedova nera, Ant Man, Occhio di Falco e Scarlet, che prende le distanze da Visione, fedele a Stark e alla fazione protesa a combattere i ribelli (con il miliardario dal cuore artificiale si schierano War Machine, Spider Man, oltre a i già citati Visione e Pantera Nera).

Avrà luogo uno scontro decisivo presso l'aeroporto di Bucarest, che darà vita al culmine di questa annunciata e vera e propria "guerra civile".

Caotico, zeppo di personaggi - più un film sugli Avengers che un seguito, il terzo, della saga di Capitan America - ma con un preciso filo conduttore, il film dei talentuosi fratelli Anthony e Joe Russo, già autori del precedente e riuscito Capitan America: The winter soldier e dell'ultimo Avengers: Infinity War, si rivela come uno dei più dinamici, adrenalinici e riusciti film Marvel di sempre.

Sfaccettato dei suoi molti personaggi tutti densi di risvolti e problematiche caratteriali anche complesse, il film predilige - lo comprendiamo e ne apprezziamo le sfumature - la dinamica dell'azione, conciliando tuttavia molto bene questa con il risvolto più intimo e privato che ogni personaggio racchiude in sé.

Via l'umorismo baraccone e puerile di Thor and company (salvo quello del baby-Spider man, che tuttavia appare simpatico e ben reso dal pimpante e garbatamente petulante e logorroico Tom Holland), via le astronavi spesso fuori luogo degli Avengers, i supereroi riflettono qui al meglio le problematiche pratiche spicce del pianeta che si sono impegnati a difendere, ma anche la struggimento privato e caratteriale che li muove, tra rimorsi e delusioni, pregiudizi e false verità che le circostanze avverse finiscono per ascrivere a loro carico e maggior responsabilità.