La recensione su Captain America: Civil War

Capitan America, Winter Soldier, Falcon, Wanda, Ant Man, Occhio di Falco da un lato.

Iron Man, Vedova Nera, War Machine, Pantera Nera, Visione, Spiderman dall’altro.

In mezzo una questione mica da poco.

Thaddeus Ross (William Hurt) , segretario delle Nazioni Unite,  decide di mettere sotto controllo  e regolamentare le attività degli Avengers, causa di morte purtroppo anche fra i civili, attraverso la firma di un documento scritto.

Il primo gruppo, fomentato da Tony Stark e dai suoi sensi di colpa (deboluccio il preambolo motivazionale messo in bocca ad un’anonima donna che ha perso il figlio durante la battaglia di Sockovia  nell‘episodio "Avengers: Age of Ultron") spinge per la firma del documento , il secondo , alla testa del quale c’è Steve Rogers alias Captain America, si oppone.

Nel mezzo si intreccia anche la storia di Bucky Barnes , il soldato d’inverno (miglior amico di Steve Rogers) già visto nel secondo episodio della saga dell’eroe a stelle e strisce, di cui questo "Civil War" è evidentemente il sequel, la cui coscenza sopita è risvegliata anni prima agli eventi narrati nel film, e narrata  attraverso un incipit il cui significato verrà chiarito durante la proiezione, e che coinvolgerà direttamente il nuovo ed efficace innesto Pantera Nera , e la figura del terrorista Zemo (Daniel Bruhl),ossessionato dal desiderio di distruggere gli Avengers, e vero responsabile di tutto.

Il film più politico della Marvel,  tira in ballo la questione del dover rispondere a qualcuno delle proprie azioni , dato che lo S.H.I.E.L.D. non esiste più,  e gioca le sue carte migliori  soprattutto nella rivalità fra Tony Stark/Iron Man (che finanzia gli Avengers) e Steven Rogers/Captain America (che invece li comanda) .

Entrambi , seppur in modo diverso , incarnano gli ideali di una nazione dichiaratasi giusta attraverso l’etica della guerra. 

Interessante l’evoluzione proprio di Captain America, che, da soldato simbolo di una nazione, diventa ribelle, fuggiasco, ed alleato con un pericolo pubblico come Bucky Barnes.

I fratelli Russo, dopo "Winter Soldier" ed "Ant Man" ,  si dimostrano conoscitori delle logiche commerciali e ludiche del mondo Marvel, riuscendo nell’impresa di realizzare un film dove un po‘ tutti i super eroi riescono a ritagliarsi il proprio momento di gloria (perfino il redivivo Cross Bones, interpretato da Frank Grillo, è protagonista di una feroce battaglia), dribblando abbastanza abilmente pericolosi intoppi di sceneggiatura e momenti di stanca (deboluccia la figura del terrorista Zemo), ed innestando adeguatamente nuovi personaggi ( Pantera Nera avra il prossimo anno un film tutto suo).

Bisogna essere piuttosto radicati nell’universo Marvel per apprezzare pienamente i cross over di scrittura e cogliere appieno tutti i riferimenti al mondo del fumetto  presenti in  questo "Captain America : Civil War".

Inutile dire che si tratta di materia ghiotta ed irrinunciabile per i cultori , che gioiranno nel vedere insieme i beniamini di una vita confrontarsi e darsele di santa ragione nei ripetuti scontri: scommettere su chi sia il più forte o  il migliore è un giochino che verrà da se durante la visione, quello che in fondo ci aspettavamo un po' tutti.

Scontri dicevamo.

Tutti coreografati a meraviglia e ben realizzati; si nota con piacere il recupero della cifra estetica del corpo a corpo (tendenza già ravvisata con "Winter Soldier"). Non si può non menzionare infatti il duello finale fra Iron Man e Captain America (a seguito di un vero colpo di scena che fa sobbalzare dalla sedia). Raramente nell’universo Marvel si è visto  sanguinare così. 

Ed anche l’epilogo è meno buonista di quanto sembri.

Il film che sancisce almeno per ora la superiorità cinematografica  della Marvel sulla rivale DC.

Un must per i fan, piacerà con qualche riserva anche agli altri.