Regia di Shane Abbess vedi scheda film
Film adrenalinico, ha nelle scenografie la sua nota di merito. Peccato che lo sviluppo dei personaggi e delle dinamiche di gruppo non sia un granché. ***
Un protagonista più inespressivo di Bruce Willis nei suoi film d'azione ci porta con sé in quella che sarà un'imprevista e tremenda avventura. Nella parte iniziale il ritmo vertiginoso stordisce ma coinvolge, poi ci si addentra in una faccenda misteriosa e potenzialmente molto pericolosa. Per rendere il clima di tensione e imminente pericolo è stato messo in opera un montaggio rapido e nevrotico, come lo diventa pure il protagonista per una bella capocciata rimediata nelle sue peripezie ;-).
Le idee di base del film sono riprese da La Cosa di Carpenter e Alien di Scott, in un film che si regge soprattutto sulle scariche di adrenalina; scenografie fascinose fanno da cornice a una storia che manca di linearità e approfondimento dei personaggi e dei rapporti umani e professionali che dovrebbero unirli. Ne consegue che il coinvolgimento emotivo non è sufficiente, quando i nodi della storia vengono al pettine.
Infini attrae con un fascino visivo non sempre rinvenibile nei film di genere, tiene sveglio lo spettatore stanco o distratto con il ritmo e col percorso subdolo di un'entità apparentemente malefica; gli mancano però personaggi all'altezza, chiarezza narrativa e suffuciente creatività. Bastava mostrare il carattere di alcuni personaggi e scavare un minimo nel loro vissuto per creare empatia e rispolverare spunti ormai arcinoti ma sempre validi, già valorizzati da opere che hanno fatto la storia della fantascienza.
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