Regia di Fabrizio Conte vedi scheda film
Jerry Ferrara era il simpatico Salvatore “Turtle” Vacara che per il suo Entourage, come da titolo della celebra saga HBO, fu mirabile nell’arte del cazzeggio, tra un party e un cocktail, su e giù per Beverly Hills. Ne ha fatta di strada, ma qui guida limousine. Con un padre in ospedale e una madre incattivita dalla vita, è un ragazzo di Brooklyn che per caso entra in contatto con un boss delle disco: è lui ad aprirgli le porte dei privè. Tra modelle e magnum di vodka, diventa re per una notte e anche di più. «Se la sera vai in un club e nessuno si accorge che ci sei andato, tu non esisti nemmeno» è la filosofia. Diventa più bravo del suo mentore, che non reagisce bene. E allora lui prende a cazzotti un vaso di fiori, come avrebbe voluto fare con la vita. «Le brave persone non frequentano puttane e criminali», lo avverte intanto la fidanzata (Jessica Szohr, già Vanessa di Gossip Girl). Club Life è l’opera prima di Fabrizio Conte, che dagli studi milanesi al CPM si muove a suo agio tra il quartiere di Chelsea e Brooklyn, dopo aver diretto videoclip per Club Dogo, J-Ax, Marracash. Tra ralenti e fast forward, la mano è “stilosa”, soprattutto quando scende tra divanetti e dancefloor. Meritava di più da una sceneggiatura non originalissima, che le note riferiscono ispirata alla storia vera del produttore e co-protagonista Danny A. Abeckaser. Gran colonna sonora electro-house, con David Guetta e Afrojack.
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