Regia di Mark Sandrich vedi scheda film
Il film è spiritoso e movimentato anche se il grigio doppiaggio italiano d'epoca ci guasta non poco il piacere di stare in compagnia di attori e caratteristi del calibro di F. Astaire, G. Rogers, dell'immancabile Edward Everett Horton, di Eric Blore, il cameriere per antonomasia e molti altri. Le canzoni dei Gershwin, anche quelle passate alla storia come “They can't take that away from me”, rallentano il ritmo che riprende poi agile e seduttivo nei tip-tap di F. Astaire (splendido il balletto nella sala macchine).
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