Regia di Xavier Dolan vedi scheda film
Una famiglia, un figlio, un annuncio da fare. Elementi semplici che, rimescolati da Dolan, diventano pretesto per un racconto straziante. "è solo la fine del mondo" parla di una riconciliazione familiare impossibile, di rapporti mai creati e di insicurezze. Il rapporto conflittuale fra i personaggi, che dominano sgomitando il loro piccolo palcoscenico, è sviscerato dal regista attraverso l'uso quasi esclusivo dei primi piani, di una fotografia cupa e di un utilizzo degli ambienti estremamente claustrofobico. La fine del mondo raccontata da Dolan è quella del protagonista, portatore di un messaggio infelice che neanche riuscirà ad esprimere, oppresso dalla prepotenza di uno stratosferico Vincent Cassel e da, in generale, un ambiente familiare che neanche riconosce. Il suo desiderio di tornare a vedere "la vecchia casa" simboleggia proprio questo: la voglia di ritornare alle origini, prima dell'ultimo istante, prima dell'ultimo battito d'ali del canarino. Louis vuole dire alla propria famiglia che sta per morire, ma per loro è come fosse già morto; il suo è un ritorno nel mondo dei vivi o, piuttosto, una infernale passeggiata in un mondo di spettri?
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