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Vogliamo vivere

Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film

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La recensione su Vogliamo vivere

di steno79
10 stelle

VOTO 10/10 Geniale commedia di Lubitsch basata sull'inganno e sul travestimento. Durante la Seconda Guerra Mondiale, in Polonia, una troupe di attori si rivela fondamentale per sventare la missione del professor Siletsky che vorrebbe far catturare dalla Gestapo molte famiglie polacche e destinarle ai campi di sterminio; nel frattempo l'affascinante attrice Maria Tura viene corteggiata incessantemente da un giovane paracadutista, ma rimane fedele al marito, che però va in crisi per la gelosia...

La sceneggiatura è molto elaborata ed è firmata da Edwin Justus Mayer, da un soggetto di Melchior Lengyel che aveva scritto anche la storia di "Ninotchka". La struttura di commedia sofisticata e brillante che si sposa ad una satira spietata verso la ferocia nazista, con tocchi di spionaggio e perfino un po' di action movie, mi sembra perfettamente risolta; purtroppo all'epoca l'audacia del regista non fu compresa e il film si rivelò un fiasco, con critiche di "cattivo gusto" e perfino di aver sfruttato la tragedia del popolo polacco per una commedia del tutto inappropriata. Naturalmente, in un film del genere gli aspetti puramente propagandistici finiscono per non pesare mai (come invece succede nel coevo "La signora Miniver" che trionfo' agli Oscar lo stesso anno), la regia "invisibile" di Lubitsch è scatenata nel dettare un ritmo vorticoso, nel valorizzare gli attori e il testo, ma anche l'immagine (non mi sembra che la componente visiva ne risenta). Certe gag come quelle col cadavere di Siletsky all'inizio mi avevano lasciato un po' perplesso, ma rientrano in un meccanismo comico-satirico ad orologeria, dove nulla è lasciato al caso e che scaturisce anche dalla profonda indignazione del regista per la barbarie hitleriana che stava distruggendo la sua Europa. Il cast è perfettamente affiatato, con una Carole Lombard alla sua ultima interpretazione, molto bella ma anche commediante di razza, spiritosa e convincente nel ruolo della capricciosa ma fedele Maria, ben assecondata dal commediante radiofonico Jack Benny e da un giovane Robert Stack, che anni dopo sarebbe diventato famoso con il serial televisivo "Gli intoccabili"; fra i caratteristi una menzione d'onore a Felix Bressart nel ruolo di Greenberg col suo monologo di Shylock. L'anno scorso è stato distribuito di nuovo in sala in una versione restaurata, incontrando il favore del pubblico; io l'ho visto solo nella versione doppiata, che è stata fatta con grande professionismo e intelligenza. 

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