Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Lavoro coraggioso, ingegnoso e senza dubbio riuscito: mettere la guerra e il nazismo sotto la luce della commedia, per di più in anni in cui la situazione era realmente pesantissima essendo il conflitto ancora pienamente in corso, è stato il fiore all'occhiello di una carriera a prescindere brillante e costellata di trionfi come quella di Ernst Lubitsch. In questo lavoro non c'è una concreta analisi politica verso la situazione contemporanea o verso il conflitto; le tragedie reali vengono lasciate a margine della trama e, anzi, i nazisti del copione di Edwin Justus Mayer (da un soggetto di Melchior Lengyel) sono poco più che bislacche macchiette. Nemmeno Hitler si salva dalla ridicolizzazione e dalla riduzione a sagoma, con grande gusto peraltro nelle battute, che ben si accompagna a una padronanza dei tempi comici nel copione, ben servito da un manipolo di interpreti tutti in parte: i principali sono Jack Benny, Carol Lombard, Robert Stack, Stanley Ridges, Sig Ruman e Henry Victor. La storia è forse eccessivamente macchinosa (ma la macchinazione funziona, e tanto basta) e risulta efficace e divertente a sufficienza per intrattenere e tenere viva l'attenzione del pubblico per cento minuti circa: sostanzialmente Vogliamo vivere è un inno alla gioia di vivere, contro qualsiasi guerra e qualsiasi oppressore. 8/10.
1939, la Polonia è invasa dai nazisti. Una compagnia teatrale del luogo organizza una scaltra e magistrale messa in scena per riottenere la libertà.
(Re-visione 25/5/22)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta