Regia di Kevin Reynolds vedi scheda film
La Resurrezione del Nazareno vista attraverso lo scetticismo di un tribuno romano ateo che poi si converte e crede. Film bellissimo, ottimamente strutturato.
Chiariamo una cosa: il film non è drammatico, ne d’azione, ne epico, ne fantastico. Il film è semplicemente religioso-biblico. L’obiettivo centrale è la Fede nella Resurrezione del Messia, narrata nei Vangeli del Nuovo Testamento. Il bravo regista Kevin Reynolds ha voluto inserire il soggetto principale di Clavius, tribuno romano miscredente, per meglio raccontare la grandezza e la potenza dell’opera di Dio. Clavio, su ordine di Ponzio Pilato, deve indagare sulla sparizione del corpo di Gesù dal sepolcro. In questo contesto emerge la figura di Lucio, il soldato romano che trafisse con una lancia il costato di Gesù sulla croce e dal quale sgorgò acqua e sangue. Ebbene costui è quello che divenne poi San Longino da Lanciano, figura realmente convertita in seguito alla morte sul Golgota del Figlio dell'uomo e la sua preannunciata Resurrezione. E’ molto bella la scena in Galilea dei discepoli, felici di rivedere, in carne e ossa, il loro Maestro. Gli Apostoli comprendono bene che dovranno mangiare il pane del dolore, l’alimento preferito dalle anime che aspirano al Calvario, e loro maturano questa idea senza lamenti, col sorriso sulle guance, con la gioia nel cuore, consapevoli che andare per il mondo ad annunciare il Vangelo del Salvatore, Figlio di Dio, non sarà una passeggiata, ma è l’unica strada per la salvezza promessa dallo stesso Yeshua (aramaico di Gesù).
Cast intersecato bene, bravi Joseph Fiennes, nei panni di Clavio, e Maria Botto, di origini italiane, nella parte di Maria Maddalena. Fotografia e scenografia apprezzatissime, costumi ai massimi livelli (Maurizio Millenotti costumista italiano). Voto: 7,5.
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