Regia di Kevin Reynolds vedi scheda film
Clavio, (JosephFiennes, lontano dalla recitazione tutta enfasi ed ammiccamenti del suo film più iconico, Shakespeare in Love) tribuno romano, è incaricato di vigilare sull'uccisione e sulla sepoltura del nazareno Jeshua (Gesù), il re dei giudei.
Tutto sembra essere finito con la morte di quest'ultimo, ma il terzo giorno il sepolcro viene violato e con esso anche il corpo del Messia, che misteriosamente sparisce. Ponzio Pilato , governatore romano della giudea, preoccupato delle implicazioni politiche che la presunta resurrezione può scatenare, convoca Clavio e gli ordina di trovare ad ogni costo il corpo. Quest'ultimo si mette subito sulle traccie dei discepoli, senza tralasciare testimonianze di altri ebrei e resoconti delle guardie romane messe a protezione della tomba di Gesù, al fine di raccogliere quanti più indizi possibili, utili al ritrovamento del cadavere.
Interessante esperimento di Reynolds, che narra gli eventi della risurrezione del Cristo (abbastanza fedelmente al resoconto dei Vangeli) dall'altro lato della barricata, ossia dal punto di vista di un soldato romano, il cui sguardo finisce per diventare una sorta di coscenza super partes, la prospettiva profana dello spettatore mediamente perplesso.
Apro piccola parentesi.
Ho letto pareri secondo cui questo sarebbe un film propaganda e di parte avallato dal Cattolicesimo; lungi da me difendere la Chiesa, ma non credo a questa possibilità, visto che nel film Jeshua (Gesù) viene più volte chiamato il figlio di Javhè (Geova), cosa mai riconosciuta dalla Chiesa.
Chiusa parentesi
Al di là delle implicazioni religiose comunque, cinematograficamente parlando il film resta uno strano esperimento che si colloca in maniera differente rispetto agli altri pellicole già viste sul tema , e che per questo potrebbe meritare una visione. Ad un certo punto sembra quasi di assistere ad un "giallo", con l'indagine di Clavio volta a raccogliere gli indizi che occupa una bella fetta del film.
Fiennes come detto ingarella una prova di valore, bravo anche il neo zelandese Cliff Curtis (che esordì in "Once were Warriors" , film da recuperare ad ogni costo) nel ruolo di Gesù.
Lavoro fantastico del direttore della fotografia Senatore (ci sono altre maestranze italiane nel film), che fa rivivere magicamente la Galilea in Andalusia (Almeria per la precisione), riportandoci indietro di duemila anni.
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