Regia di Terence Davies vedi scheda film
Era da tempo che desideravo vedere questo film, incoraggiato dalle splendide recensioni lette sin dalla sua uscita nelle sale e per soddisfare la mia comune passione per il cinema britannico. Terence Davies dirige una pellicola ambientata nella Liverpool degli anni 50' all'interno di una famiglia proletaria. Ci narra di un padre padrone (Pete Posthtlewite) che tiranneggia la fragile e sottomessa moglie e i tre figli, un maschio e due femmine. Rarissimi i momenti di umanità' espressi dall'uomo nei confronti dei propri cari, come nella notte di Natale, per poi il giorno dopo a pranzo far riesplodere la sua incontenibile rabbia repressa. Sul letto di morte l'uomo si pentirà del suo comportamento e chiederà perdono alla famiglia. Nella prima parte assistiamo a un saggio di grande cinema con interpreti impeccabili, una ricostruzione d'epoca maniacalmente perfetta che non trascura alcun particolare e una fotografia straordinaria. Peccato che nella seconda parte, con l'uscita di scena del padre, Davies sembra cambiare registro, passando dal dramma famigliare a sfondo proletario a un vero e proprio musical, con la famiglia in questione che si raduna insieme ad amici e parenti al pub ad intonare canzoni. Francamente il tutto diventa alquanto irritante ed eccessivo, se non addirittura sconcertante. I meriti dunque restano solo ed esclusivamente quelli di una elegante confezione, anche se i requisiti per il capolavoro c'erano tutti. Alquanto deludente, in particolare per il potenziale a disposizione non espresso.
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