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Le voci del silenzio

Regia di Bryan Forbes vedi scheda film

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La recensione su Le voci del silenzio

di mm40
7 stelle

Margaret Ross ha 76 anni e vive sola e in estrema povertà, abbandonata dal marito – un poco di buono – e dal figlio delinquente. Gli assistenti sociali possono fare poco per lei, fino a quando l'anziana, per puro caso, ritrova una grossa somma di denaro. Subito la donna diviene il bersaglio di alcuni poveracci senza scrupoli, che la derubano e mandano in sanatorio.


È una Eleanor Rigby perseguitata dalla malasorte, la Margaret Ross al centro di questa pellicola, Le voci del silenzio; titolo evocativo, non del tutto sbagliato, ma comunque distante dal The whisperers originale (in effetti in Italia il lavoro è stato distribuito anche come Bisbigli). E se qualcuno volesse obiettare che già di suo la protagonista di una delle più celebri canzoni dei Beatles non brillava per ottimismo ed euforia, non gli si può che dare ragione e replicare: ma Mrs. Ross è messa persino peggio, ha una vita ancor più squallida, miserabile e soprattutto rassegnata ai più bassi standard. Per questo impressionante ruolo Edith Evans ottenne premi attorno al mondo intero, sfiorando persino l'Oscar (che però andò a Katharine Hepburn per Indovina chi viene a cena?); indiscutibile la sua performance, così come convince la mano asciutta in regia di Bryan Forbes, autore anche della sceneggiatura partendo da un romanzo di Robert Nicolson. The whisperers è cinema impegnato e impegnativo, che ci mette di fronte agli occhi tutta la tristezza e la mancanza di speranza della vita degli ultimi, assicurandosi di puntualizzare sia la disperazione che la enorme dignità di Mrs. Ross; non è però una storia strappalacrime fine a sé stessa, perché per l'appunto non mancano i contenuti politici: l'attacco alle istituzioni menefreghiste e ai burocrati senza cuore è franco e diretto, e va chiaramente a segno. Forse la seconda parte, in cui comprare l'ex marito (Eric Portman, incisivo anch'egli) e la storia si addentra in territori noir, è meno azzeccata date le premesse della prima metà della pellicola, quelle sostanzialmente di un film ante litteram alla Ken Loach; ma nulla sfugge di mano a Forbes nel complesso. 7,5/10.

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