Regia di Orson Welles vedi scheda film
Un uomo e una donna si baciano appassionatamente in una stanza. Guai in arrivo: un altro uomo è in arrivo e il primo è costretto a fuggire dalla finestra. Comincia un inseguimento senza fine fra i due rivali in amore.
Di per sè Too much Johnson - si trova anche con il titolo tradotto letteralmente Troppo Johnson - non è un capolavoro: eppure è uno dei film più bizzarri, con una buona dose di importanza peraltro, all'interno della filmografia di Orson Welles. Questo quantomeno per tre motivi essenziali: si tratta del primo mediometraggio (di poco superiore all'ora di durata: quasi lungometraggio insomma) girato dal Maestro; è un esperimento riuscito di slapstick comedy muta, caso unico nella sua carriera; era dato per perduto fin dai primi anni Settanta, salvo ritornare fortunosamente alla luce in un magazzino di Pordenone (!) all'inizio del terzo millennio. Joseph Cotten, che sarà fra i più intimi amici di Welles, è il protagonista della pellicola; come plusvalore dell'opera si aggiunga che stiamo parlando del suo debutto sul grande schermo. Nel cast anche Arlene Francis, Edgar Barrier e, in particine minori, Judy Holliday (già attiva nel Mercury Theater diretto da Welles) e lo stesso regista. La trama del film è quella di una commedia teatrale di William Gillette, sceneggiata per lo schermo da Welles: un interminabile inseguimento fra rivali in amore, una comica graziosa, ma niente di più. Anche perchè sessanta - e oltre - minuti di comiche ininterrotte possono risultare perfino difficili a digerirsi. Come è abbastanza noto, il debutto in lungometraggio per il regista avverrà solamente tre anni più tardi, con il leggendario Quarto potere. 5/10.
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