Nel 1982 il regista portoghese Manoel de Oliveira è con la moglie Maria Isabel e lo scrittore Urbano Tavares Rodrigues nella casa in Rua Vilarinha, a Porto, in cui ha vissuto per quarant'anni da quando si è sposato fino al momento in cui è stato costretta a venderla. Progettata dall'architetto José Porto, la casa è stata testimone di alcuni importanti eventi nella vita del maestro, come ad esempio la reclusione del 1963 ad opera della Pide, la polizia politica del regime di Salazar.
Il film testamento di cui molti conoscevano l'esistenza è finalmente libero di essere visto da parte di tutti coloro che hanno amato il cinema del grande autore. Che si apre confidando le proprie origini, la propria formazione e le vicissitudini di una vita lunga, che sarebbe stata ancora molto lunga e prolifica. Una emozione autentica.
Visite ou mémoires et confessions è sempre stato il film più atteso da parte degli appassionati del cinema del grande autore portoghese Manoel de Oliveira, e nello stesso tempo l'opera che nessuno sperava di poter vedere presto.
Questo perché, come molti sanno, il film documentario in cui l'autore si apre verso lo spettatore parlandoci, anche in prima persona, di… leggi tutto
Il regista Manoel De Oliveira, 73 anni, un matrimonio quarantennale, quattro figli, numerosi film alle spalle, decide di raccontarsi davanti alla macchina da presa.
La cosa più incredibile di questa pellicola è che, nelle intenzioni di Manoel De Oliveira, dovrebbe rappresentare il suo testamento artistico – tanto è vero che nessuno ha potuto vederla fino alla morte…
"Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da tempo, quelli che speriamo… segue
Visite ou mémoires et confessions è sempre stato il film più atteso da parte degli appassionati del cinema del grande autore portoghese Manoel de Oliveira, e nello stesso tempo l'opera che nessuno sperava di poter vedere presto.
Questo perché, come molti sanno, il film documentario in cui l'autore si apre verso lo spettatore parlandoci, anche in prima persona, di…
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Il film testamento di cui molti conoscevano l'esistenza è finalmente libero di essere visto da parte di tutti coloro che hanno amato il cinema del grande autore. Che si apre confidando le proprie origini, la propria formazione e le vicissitudini di una vita lunga, che sarebbe stata ancora molto lunga e prolifica. Una emozione autentica.
leggi la recensione completa di alan smithee