Regia di David Sandberg vedi scheda film
Kung Fury è un cortometraggio scritto, diretto ed interpretato dallo svedese David Sandberg; progetto nato quasi per caso grazie ai finanziamenti degli utenti del web infatti il giovane regista svedese ha ottenuto i fondi tramite una campagnia di crowfundig su Kickstarter, raccogliendo oltre 600000 dollari; il cortometraggio dalla durata di circa 30 minuti è stato selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 2015; è reperibile sul canale youtube LaserUnicorns dove sta letteralmente spopolando (le visualizzazioni stanno salendo secondo dopo secondo)
Trama: Sullo sfondo di una Miami anni 80 operano due agenti di polizia molto tenaci; una sera il giovane detective Kung Fury ed il suo partner Drago si dedicano alla cattura di un temibile ninja il quale uccide brutalmente drago, Fury è sotto shock e contemporaneamente viene colpito da un fulmine e morso da un cobra acquisendo poteri ninja straordinari, a Miami è nato un eroe..........
Come direbbe mister Leslie Chow (alias Ken Jeong) Sandberg è un "pazzo maniaco"; Kung Fury è 30 minuti di pura follia, un compendio perfetto di tutte le eccentricità e bizzarie dell'entertainment anni 80.
Per prima cosa mi soffermo sul protagonista (cercherò di non svelarvi tutto poichè ci sono alcune chicche letteralmente pazze oppure continuando con la terminolgia di Leslie Chow "fuori di melone): Kung Fury incarna tutti i clichè dell'eroe degli anni 80, si parte dall'abbigliamnro fino ad arrivare al timbro di voce basso e consistente (Stallone vi dice qualcosa ??), Fury è un soggetto poco loquace ma con la battuta sarcastica sempre pronta; Il giovane regista svedese ci presenta dei personaggi letteralmente folli, inserendo delle trovate degne di Stephen Chow (questa volta mi sto riferendo al genio della commedia di Hong Kong XD) oppure di Lioyd Kaufman quindi ritroviamo alcuni elementi (in particolare modo le scene splatter) che rimandano al cinema della Troma.
Visivamente il lavoro di Sandberg è un chiaro omaggio alla filmografica action/sci-fi degli anni 80 (stile patinato), il tutto unito in salsa trash ma nel senso positivo del termine in particolare modo mi rifaccio alla definizione di John Waters (nome noto nel cinema americano indipendente degli anni 70) ossia che esiste il «buon cattivo gusto» da non confondere con il «cattivo cattivo gusto»; parlando di Kung Fury dobbiamo quindi usare il termine camp (quindi buon cattivo gusto) e non kitsch (vi rimando al breve saggio di Marcello Garofalo intitolato Trash).
Quindi sto cercando di dirvi che il lavoro di Sandberg non è assolutamente un progetto del sabato sera, certo troviamo un uso abbondante del greenscreen per ragioni di budget (ma ormai lo usano addiruttura le grandi produzioni), a tal proposito molto bella la panoramica a schiaffo utilizzata per presentare uno dei protagonisti ossia hackerman inoltre segnalo un'alternanza di dettagli/particolari molto funzionali alla causa.
Kung Fury è già cult : 7/7.5
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