Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Interessante esperimento a cavallo fra commedia e neorealismo, che mescola sentimenti forti (il valore della famiglia, la difesa della patria e della propria dignità) e scenette comiche (la sbronza collettiva nel podere) con un protagonista che più azzeccato non si poteva: Aldo Fabrizi, ottimo interprete sia per i ruoli leggeri che per quelli drammatici. Finale tragico che dopo tutto si ricollega al fenomeno neorealista in pieno corso in quegli anni (idem dicasi per le didascalie narrate in apertura e chiusura), ma non si sottovalutino gli elementi di costume - i rapporti con gli americani e con i tedeschi, la vita nel podere - che il film rappresenta con buona cura. Ritmo che stenta a decollare, cosa che accade verso la mezzora, dall'arrivo degli americani insomma; la durata è comunque limitata a poco meno di un'ora e mezza ed è sicuramente quella giusta. Sceneggiatura ad otto mani: quelle del regista, di Piero Tellini, di Suso Cecchi D'Amico (anche autori del soggetto) e dello stesso Fabrizi. Musiche di Nino Rota, come sempre impeccabile. 6/10.
La seconda guerra mondiale sta finendo. Nel podere di zio Tigna, in centro Italia, si rifugiano tre soldati americani proprio mentre i tedeschi fanno rastrellamenti. Arriva così anche un soldato tedesco, ma il vino di zio Tigna lo convince a lasciare l'uniforme e fuggire dal conflitto. Un tragico finale è però alle porte.
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