Regia di William Friedkin vedi scheda film
Noir con la “n” maiuscola, che beneficia di un ritmo molto sostenuto e di una regia con taglio “europeo”. Friedkin abbonda con carrellate, con inquadrature studiate a tavolino (vedi le ottime scene girate con un sapiente gioco di specchi), offrendo qualche soggettiva e soprattutto una lunghissima sequenza, in stile poliziottesco, (mi riferisco alla sequenza che segue l’assassinio del cinese) da cardiopalma.
La sceneggiatura è di spessore e sarà citata da numerosi film successivi, ma a sua volta non disdegna qualche citazione (vedi il finale, ripreso da uno spaghetti thriller di cui su due piedi non mi sovviene il titolo, con la ragazza che fugge con un’altra donna). Interessante l’evoluzione negativa in cui cade il protagonista, il quale – pur di perseguire il suo obiettivo - giunge a perdere quel minimo di briciolo di senso etico che lo caratterizzava a inizio film. Colonna sonora (dal sound carpentariano) magistrale nello scandire un ritmo coinvolgente. Ottime le intepretazioni, eccellente il gusto visivo dimostrato dal direttore della fotografia.
Presente qualche spruzzo gore.
Non c’è che dire: un gran bel film. Voto: 8+
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