Regia di William Friedkin vedi scheda film
Ci sono cineasti,senz'altro di talento,che ogni tanto conoscono un periodo di appannamento,o di difficolta'nel realizzare un film,e poi ritornano con lavori imperdibili.Un caso emblematico della categoria è William Friedkin,che ha ottenuto grandi risultati al botteghino con due pellicole "forti",e discutibili sul piano ideologico e morale,ma indubbiamente memorabili, epoi ha avuto anni accidentati,e ha saputo ,negli anni Ottanta, riemergere con un grande poliziesco come questo "Vivere e morire a Los Angeles".Il film,teso e violento,ha perlomeno un paio di sequenze da antologia(il primo inseguimento contromano della storia del cinema, lo scontro con il capo dei falsari nel finale),si concede il lusso,a tre quarti di narrazione, di un imprevedibile colpo di scena facendo morire un personaggio in modo da alterare gli schemi classici della narrazione,e propone uno studio approfondito e lucido delle personalita'dei malvagi,avidi divenuti assassini.Il cast è interessantissimo,fatto piu'di facce che di nomi,all'epoca,la mano è decisamente quella di un autore vero e proprio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta