Regia di Antonin Peretjatko vedi scheda film
Comicità pazza e scatenata, di gran ritmo, forte di uno stile non proprio originale, ma in grado, almeno in parte, di rinverdire un genere un pò demodé, che è interessante veder rinascere, e che trova nella coppia Macaigne/Pons, due perfetti interpreti surreali completamente a loro agio tra fisicità goffa e beltà prorompente.
34 TFF - FESTA MOBILE - FRENCH FILM FESTIVAL 2018
Un goffo e complessato stagista fuori corso, giunto in ritardo all'assegnazione delle missioni da parte del Ministero degli Esteri per la verifica sulla regolarità di alcuni progetti inerenti grossi investimenti nelle colonie francesi ancora sparse per il mondo, si vede assegnata la destinazione per la quale nessuno si è accapigliato per poterla fare sua: ovvero la Guyana, dipartimento francese al confine col Brasile, catatteristico per essere la colonia più vasta, ma anche la meno abitata, nonché quella a maggior copertura boschiva, che rappresenta ben il 96% dell'intero territorio.
Ivi un folle ed avveniristico progetto messo insieme da un esaltato imprenditore (Mathieu Amalric) intente impiantare un centro polisportivo che ospiti la prima ed unica pista sciistica artificiale di tutta l'Amazonia, destinata ad essere l'attrazione fulcro per attrarre in quel posto sperduto una folla di turismo di alto rango e rilanciare l'economia locale, pressoché inesistente.
Il viaggio dell'imbranato stagista sarà un continuo va e vieni di avventure folli, già a partire dal viaggio aereo, fino all'incontro in loco con una procace ed attraente sua collega, impiegata presso l'ufficio nazionale delle foreste, incaricata di eseguire una sorta di "controllo del controllore".
Con questo suo secondo irrefrenabile, scatenato lungometraggio, il regista francese Antonin Peretjatko conferma l'attrazione personale per la commedia scatenata ed il nonsense che letteralmente aggredisce la storia, arricchendola di gags a ruota libera ove la comicità fisica si fonde con la battuta sarcastica, secca, provocando spesso risate nervose e divertite, riuscendo con questo film a migliorare un discorso sin troppo aggressivo ed accelerato che aveva reso il suo precedente La fille du 14 juillet, un fumetto scoppiettante sino a risultare forzatamente macchiettistico.
Qui la commedia prende subito la rincorsa e le gags si susseguono senza sosta (tra le altre cose, il film immagina finali tragicomici travestiti da sogni, prende in giro la Comedie Francaise dichirando che qualche attore del cast NON appartiene alla celeberrima associazione - nota al contrario per rivendicare l'appartenenza dei suoi pregiati interpreti), alternando il nonsense della battura ai tic nervosi dei vari comprimari intenti a dare del filo da torcere ai nostri due sventurati divertenti protagonisti: ben rappresentati, questi ultimi, dagli affiatati Vincent Macaigne e Vimela Pons, perfetto il primo nel ruolo del nerd fuori età, insicuro, sbadato, afflitto da una sfiga che tuttavia non finisce mai per affossarlo completamente; e coadiuvato dalla bellezza scanzonata e sfaccettata della lanciatissima e sensuale della Pons, che si conferma partner ideale (e collaudata dal precedente film de lregista) del Macaigne maldestro e pasticcione.
Un far ridere, quello del film, che ricorda la comicità velocissima e cadenzata di altri tempi: come se i ritmi nervosi di Louis De Finès si coniugassero con il fare maldestro e pasticcione del Peter Sellers di Hollywood Party: il tutto con le dovute cautele, sia ben chiaro, utili e prudenti, nonché doverose nel raffrontare due esemplari perfetti di comicità rispetto a questo piccolo divertente film, dallo stile più che altro debitore nei loro confronti, e di di molta altra comicità.
In Francia il film è stato soprattutto un successo di critica, con i Cahiers du Cinema completamente plagiati a stendere lodi in suo favore, arrischiando, a mio avviso incautamente, ad inserire il film addirittura tra i primi 10 migliori titoli del 2016: una follia, mi verrebbe da pensare a caldo, per un film seppur molto gradevole, capace, come già sostenuto ed ammesso, di suscitare divertimento e risate secche, nervose come la comicità veloce e sfrenata alla "Ridolini" a cui evidentemente il regista aspira sin dal suo esordio citato sopra, e che finirà per divenire un suo riconosciuto marchio di fabbrica.
Certo uno stile non proprio originale, ma in grado. almeno in parte, senza eccessivi afflati di esaltazione, di rinverdire un genere di comicità un pò demodé, che è interessante veder rinascere, e che trova nella coppia Macaigne/Pons, due perfetti interpreti completamente a loro agio, impegnati a tener testa ad un cineasta forse in grado di tentare di rinverdirne i fasti.
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