Regia di Jean-François Richet vedi scheda film
Un momento di follia, o di debolezza, una distrazione, un attimo di défaillance, per dirla a modo loro (i francesi, ovviamente). Complice l'alcool e alcune reminiscenze di baldanzosa gioventù, Vincent Cassell cade nell'adolescenziale trappola di seduzione della giovane figlia del migliore amico, François Cluzet. Basta una notte in spiaggia al termine di una festa e il gioco è fatto. Un cinquantenne e una quasi diciottenne a fare il bagno di mezzanotte nudi e a rotolarsi nella sabbia brilli dopo qualche giorno di sole in Corsica tra spiagge e canyoning. Alè. Quella che doveva essere una vacanza in relax con figlie al seguito si trasforma per due cinquantenni senza moglie in un confronto al limite del dramma e in una debacle (mi si perdoni: anche questa a prestito dai ns vicini d'oltralpe) dai risvolti qua e là divertenti ma spesso anche ridicoli. I due adulti reagiranno ognuno a modo proprio all'incidente erotico rivelando lati inattesi del loro carattere, dando vita a conseguenze imprevedibili. Gioca con gli stereotipi Richet (già regista di Nemico Pubblico n 1), buttando sullo schermo un funzionale poker d'attori alle prese con una storiella esile esile, molto scontanta, vagamente romantica (l'innamoramento della ragazzina è tanto spontaneo quanto patetico e nel film non c'è quasi ombra di volgarità), che rimanda specularmente al recente Two Mothers con Naomi Watts e Robin Wright. Lì mancava totalmente il gigionesco gioco agli specchi con lo spettatore e non si rideva affatto. Qui invece ci si sorprende a divertirsi della leggerezza di personaggi fatti con lo stampino, delle loro disavventure da commedia senza pretese, della pochezza dei padri, e dell'assenza di sostanza delle nuove generazioni. Astenersi intellettuali e bacchettoni, roba per ragazzi cresciuti e potenzialmente inclini al lolitismo. Potabile.
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