Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Dopo gli inizi nell'horror (Deliria, La chiesa) sotto l'egida di Dario Argento, ed eravamo nella seconda metà degli anni Ottanta, Michele Soavi ha trovato un porto sicuro in cui riparare nel 'cinema per la tv', nelle fiction - in particolare sponda Mediaset. La sua specializzazione è stata senza dubbio quella dei lavori ispirati dalla cronaca nera; dopo Ultimo 2 - La sfida (1999, sulla camorra) e Uno bianca (2001, sulla eponima banda di assassini e rapinatori), ecco che Soavi torna sul piccolo schermo con questo film diviso in due canoniche puntate da cento minuti ciascuna sul serial killer Donato Bilancia, che fra il 1997 e il 1998 sterminò brutalmente 17 prostitute fra Liguria e dintorni. Ma la sceneggiatura - firmata da Daniele Cesarano e Paolo Marchesini con la collaborazione del regista - incomprensibilmente non trova il coraggio di utilizzare i veri nomi dei personaggi tirati in ballo, tramutando Bilancia in tale Vittorio Nobile e facendo diventare Filippo Ricciarelli, il tenente colonnello dei Carabinieri che lo incastrò, il capitano Stefano Riccardi. Al di là di tale scelta, di discutibile c'è anche il casting, che mette la faccia pulita di Giulio Scarpati nelle vesti del protagonista 'buono', che pure un po' rude e virile per esigenze di copione dovrebbe essere; non brilla neppure il resto del parco interpreti, che prevede le presenza, fra gli altri, di Antonio Catania, Carlo Cecchi, Max Mazzotta, Lavinia Guglielman e Fausto Paravidino. Produce la Taodue di Pietro Valsecchi, anche autore del soggetto; ritmo altalenante - difetto piuttosto grave per il genere di prodotto - e confezione televisiva, cioè tendente alla poca, pochissima cura formale. 2,5/10.
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