Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Dapprima salutato come il più probabile erede di Dario Argento, la promettente carriera di Michele Soavi virerà ben presto e dopo soli sei film per il cinema, verso le produzioni televisive. Come per LA UNO BIANCA del 2001, Soavi torna a parlarci di un altro fatto di cronaca avvenuto nel nostro paese. Questa volta e' il turno di Donato Bilancia (per l'occasione ribattezzato Vittorio Nobile) serial-killer italiano che tra il 1997 e il 1998 terrorizzo' la Liguria e il basso Piemonte, rendendosi colpevole di ben diciassette omicidi. Miniserie televisiva trasmessa in due serate dalle reti Mediaset, questo ULTIMA PALLOTTOLA si concentra sui delitti commessi dal Bilancia nel 1998, che vedevano come vittime donne, delle quali alcune prostitute, alcuni dei quali commessi su treni in transito. Dignitosa produzione televisiva che alterna situazioni realmente accadute, ad altre inventate o comunque romanzate. Soavi dirige efficacemente, riuscendo a creare situazioni di buona tensione, in particolare nella scena veramente impressionante dell'esecuzione dei due metronotte e del ferimento della prostituta (nella realtà una transessuale). Come già specificato si alternano situazioni tratti dai reali fatti di cronaca ad altre puramente inventate, come il rocambolesco inseguimento finale, con il Bilancia che sequestra la giovane PM che si sacrifica come esca nella bisca clandestina per attirare il serial-killer in una trappola. In realtà il Bilancia verrà individuato a causa di una serie di multe prese e mai pagate e arrestato in circostanze assolutamente tranquille, senza dover sparare nemmeno un colpo. Ma si sa, bisogna dare sempre e comunque un po' di spettacolo. Interpreti abbastanza convincenti. Il migliore e' senz'altro il bravissimo Carlo Cecchi nella parte di Donato Bilancia. Non particolarmente somigliante al vero serial-killer, ma dotato di un carisma e di un magnetismo che lo rendono perfetto per ruoli del genere. Non dimentichiamoci la sua interpretazione ne L'ARCANO INCANTATORE, nel ruolo di un sacerdote scomunicato dedito all'occultismo e allo spiritismo.
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