La recensione su Il porno shop della settima strada

di mm40

2 stelle

Due inesperti rapinatori fanno un colpo in un negozio protetto dalla mafia. Non fanno in tempo a rifugiarsi in una villa di campagna, prendendone in ostaggio gli abitanti, che gli scagnozzi del boss già sono pronti alla resa dei conti.

Pellicola uscita in duplice versione: quella thriller-soft erotico con qualche sequenza scollacciata, nei cinema tradizionali, e quella pornografica con scene hard appositamente integrate, per la sala a luci rosse. Nulla di strano, era un'usanza di quegli anni e Joe D'Amato non vi era certo nuovo; qui comunque licenzia un film a sè stante, capace di stare in piedi anche senza pretesti porcelloni. Certo, la sceneggiatura di Tito Carpi (proveniente da un suo soggetto a cui ha collaborato anche D'Amato) non è un parto di originalità e di tensione mozzafiato, ma la storia regge sufficientemente e l'azione non manca; nel cast compaiono fra gli altri Annamaria Clementi, Ernesto Colli, Christian Borromeo e Brigitte Petronio. Nel complesso - escludendo la questione pornografica - un prodottino di modestissimo artigianato nostrano, girato peraltro effettivamente negli Stati Uniti, che non aspira a sembrare neppure meglio di ciò che è. 2/10.

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